Caro bollette, la ribellione dei dipendenti allo smart working: «Spendiamo 400 euro in più all'anno, fateci tornare in ufficio»

Sabato 29 Ottobre 2022
Caro bollette, la ribellione dei dipendenti allo smart working: «Spendiamo 400 euro in più all'anno, fateci tornare in ufficio»
14

TREVISO - L'onda lunga del caro-bollette si abbatte anche sullo smartworking. Le aziende trevigiane sarebbero anche disposte a concederlo, ma i dipendenti o non lo chiedono o, se hanno già ottenuto la possibilità di lavorare da casa, premono per tornare in ufficio, a lavorare in azienda. «È un fenomeno che stiamo osservando - conferma Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio Treviso-Belluno - i costi triplicati di luce e gas stanno rendendo poco conveniente lavorare da casa».

Insomma: si torna indietro. A inizio anno la corsa era in direzione contraria: tantissimi dipendenti, soprattutto nel terziario e in settori come digitale dove la presenza in ufficio è utilissima ma non indispensabile, hanno chiesto di poter lavorare in modalità smart. C'era ancora l'eco della pandemia, delle restrizioni dovute all'uso della mascherina e il lavoro agile dal casa era visto come un modo per risparmiare. Ora, quel risparmio, si sta assottigliando.


IL QUADRO
Pozza non ha dati in mano, ma conferma la tendenza: «Parliamo di accordi personali tra azienda e lavoratore - precisa - normati dalla legge, ma raccolgo i pareri di tanti imprenditori. E tutti mi confermano che chi fino a qualche mese fa voleva lavorare da casa, adesso chiede di tornare indietro. Fondamentali sono state le ultime bollette raddoppiate o triplicate. Chi prima risparmiava il costo del tragitto casa-lavoro, ora quel risparmio lo usa per pagare le bollette». Nel mondo del lavoro però si sta creando una sorta di corto-circuito. Proprio per l'aumento dei costi sono le imprese, adesso, a spingere verso il lavoro smart. E lo fanno dopo aver fatto due conti. L'osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha calcolato che due giorni di lavoro da casa a settimana producono un risparmio per l'azienda di circa 500 euro all'anno per ogni postazione. Ma c'è anche l'altro aspetto della medaglia, ovvero i maggiori costi da parte del lavoratore che, da casa, vede aumentare le spese vive di almeno 400 euro all'anno. Quindi chi non abita sufficientemente lontano dal posto di lavoro, non riesce a tagliare in modo considerevole le spese. E, adesso, chiede di tornare in ufficio. Questo aspetto sta diventando anche argomento di discussione a livello sindacale. Le associazioni dei lavoratori chiedono infatti alle aziende di utilizzare i risparmi ottenuti per abbattere parte dei costi di chi lavora da remoto. Intanto Pozza osserva: «A conti fatti in moltissimi casi costa meno spostarsi in auto per andare in ufficio, che stare a casa e pagare le bollette. E gli imprenditori devono fare i conti anche con questo».


ESPERIMENTO
Nel pubblico impiego il discorso cambia. A Ca' Sugana, per esempio, l'amministrazione comunale non sta spingendo troppo sul lavoro smart. A oggi lavorano da casa solo quei dipendenti che hanno motivi validi per farlo e hanno posizioni che si sposano con i casi previsti dalla normativa. «Per capire bene come procedere - spiega Alessandro Manera, assessore al Personale - aspettiamo le normative annunciate per l'inizio del prossimo anno». In Camera di Commercio invece lo smart working è una modalità già consolidata. «Per quanto ci riguarda - spiega Pozza - applichiamo il lavoro in smart working a rotazione. Ovviamente questa modalità non riguarda chi deve stare allo sportello, ma chi opera in ufficio. E, in base all'ultimo monitoraggio, circa il 60% dei nostri dipendenti ha accettato di ruotare, lavorando alcuni giorni in presenza e altri da casa, a rotazione. I vantaggi sulle bollette, per noi, sono però molto relativi. Purtroppo pesa avere una sede vecchia con grandi volumi da scaldare o refrigerare. Quando l'avremo ristrutturata, sarà diverso».

 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci