TREVISO - Scatta l’ispezione ministeriale nel carcere minorile dopo le rivolte scoppiate martedì sera e proseguite mercoledì mattina.
INTERNI DISTRUTTI
I danni infatti sono estesi: gli impianti elettrico e idraulico sono stati compromessi, come pure i cancelli di sbarramento. Gran parte della struttura è stata dichiarata inagibile. Il penitenziario è stato sfollato: tutti e 13 i detenuti sono stati trasferiti in altre carceri di Puglia e Calabria. Sono 11 i ribelli, tra cui alcuni maggiorenni, che hanno aizzato la rivolta barricandosi nello spazio comune e dando fuoco ai materassi. Il motivo? Una pizza “negata” dopo una giornata di digiuno in periodo di Ramadan. I malumori covavano già da giorni: i reclusi, soprattutto nordafricani di fede islamica, si erano lamentati più volte dei menù e del fatto che la mensa non avrebbe rispettato il Ramadan. Questo il pretesto con cui dal braccio di ferro si è passati alla rivolta violenta da cui soltanto due dei ragazzi reclusi si sono invece dissociati dai tumulti, su cui ora saranno le due Procure, quella dei Minori e quella ordinaria a indagare evidenziando le responsabilità.
CRITICITA’ E POLEMICHE
Intanto i sindacati tengono alta l’attenzione sulle criticità del carcere minorile: organico insufficiente, in ambito pedagogico e tra gli agenti della polizia penitenziaria, struttura inadeguata e a livello nazionale mancanza di protocolli per far fronte all’aggressività dilagante dei giovani reclusi. Dopo la Sappe e la Fp Cgil di Treviso interviene ora anche la Fn Cisl Belluno Treviso: «Periodo difficile per gli istituti di pena del territorio -commenta Robert Da Re facendo riferimento alla rivolta trevigiana ma anche all’agente aggredito nel carcere di Belluno- Purtroppo l’eccessivo garantismo di questo periodo si sta tramutando in senso di impunità, generando continuamente eventi spiacevoli all’interno degli istituti di pena». La Cisl Fns, rappresentante dei vigili del fuoco e della polizia penitenziaria, ha colto l’occasione per applaudire il delicato intervento che li ha visti fianco a fianco al carcere minorile di Treviso. Sulla situazione nelle carceri è intervenuto anche il senatore Luca De Carlo (Fdi): «La misura è colma, subito assunzioni e nuove norme. Solamente due giorni fa eravamo in piazza a Padova con la polizia penitenziaria per denunciare i gravi problemi di organico e di sicurezza, e oggi arrivano nuove notizie di gravi problemi per la sicurezza degli agenti e dei detenuti».