Lo studente 21enne Bruno Magri quando uccise il padre Roberto Arrigo, 55 anni, il 17 gennaio 2013 si trovava in una situazione psicologica di forte stress, causato dai comportamenti assillanti e ossessivi del padre. Queste le motivazioni che hanno convinto il giudice Angelo Mascolo - sposando in parte le conclusioni di Procura e difesa - a concedere le attenuanti e a infliggere 12 anni di reclusione al 21enne. Il brutale omicidio sarebbe stata quindi la conseguenza di un clima familiare avvelenato ed esasperato. La difesa ha annunciato ricorso in appello, ritenendo che Bruno Magri fosse totalmente incapace di intendere e volere quando massacrò il padre con 25 pugnalate. Motivo per quale merita d'essere assolto.
Ultimo aggiornamento: 15:09
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