Inchiesta, nel mirino della Procura
i criteri di montaggio del tendone

Mercoledì 6 Agosto 2014
Una veduta aerea dell'area del disastro
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REFRONTOLO - La procura della Repubblica di Treviso procederà a ricognizioni aeree dei luoghi interessati dall'alluvione di sabato sera nella zona di Refrontolo, confrontando le immagini con analoghe riprese effettuate di recente sulla stessa area. Ne hanno parlato oggi i magistrati spiegando che l'operazione dovrebbe consentire di comprendere se a far tracimare il torrente Lierza sia stata soltanto l'acqua piovana o se ad essa si siano aggiunte masse di detriti che potrebbero essersi staccati dai pendii.



In quest'ultimo caso sarebbero rafforzate le ipotesi di quanti vedono fra le cause principali della tragedia costata la vita a quattro persone la fragilità dei declivi collinari, fenomeno che gli ambientalisti ritengono correlato anche alla qualità delle coltivazioni. La procura, una volta chiarito il filone principale sul quale concentrare gli accertamenti, nominerà una commissione di consulenti, formata da non più di tre o quattro esperti, con competenze che saranno stabilite di conseguenza.



In queste ore si stanno anche acquisendo altre testimonianze di persone presenti oltre al materiale documentale sul rapporto fra l'amministrazione comunale di Refrontolo e la locale Pro loco, proprietaria della tensostruttra collassata sotto la spinta dell'acqua ed eretta dagli stessi volontari dell'associazione secondo criteri consolidati. Ogni anno, infatti, nel mese di agosto, si svolge una festa popolare nelle vicinanze del "Molinetto della Croda", nella stessa area, cioè, dove si è verificata la tracimazione.



Gli inquirenti dovranno in particolare chiarire le corrispondenze fra le prescrizioni tecniche degli uffici comunali e i criteri di montaggio del tendone. Tre delle quattro vittime, infatti, sarebbero decedute per annegamento dopo essere rimaste intrappolate dalla struttura ceduta, all'interno della quale si erano attardate rispetto a coloro che sono invece riusciti ad allontanarsi e a mettersi in salvo. Ad oggi, in ogni caso, non risultano ancora persone indagate nell'inchiesta, avviata per le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Ultimo aggiornamento: 15:56

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