Barbie compie 60 anni, in mostra il suo fascino intramontabile

Mercoledì 6 Marzo 2019 di Elena Filini
Barbie compie 60 anni, in mostra il suo fascino intramontabile
CONEGLIANO - Ogni Natale o compleanno un tuffo al cuore. Spacchettando alla gagliarda il regalo colorato cosa si sarebbe materializzato davanti agli occhi: Barbie sportiva, ballerina, esploratrice, stilista? Tutte ce lo siamo chieste, alla ricerca dell'ultimo modello da poter incorporare nel nostro palmares. Amare la Barbie non è una cosa da femminucce. La bambola più copiata, più venduta e più desiderata di tutti i tempi, non è la semplice icona di plastica ma racconta 60 anni di stile, oltre all'evoluzione planetaria della figura femminile. Nel Wisconsin, dove la bionda dal sorriso smagliante nacque nel 1959, le celebrazioni si sono sprecate. In Italia questo compleanno è passato un po' sotto tono. Forse perchè mostrare l'età di una signora non è poi molto galante. A Conegliano però l'8 marzo sarà una giornata un po' speciale: oltre gli steccati e le ideologie la Barbie diventa oggetto d'ispirazione per 12 artisti. Che declinano la star delle bambole secondo diverse sensibilità.
 
LE ORIGINI
C'è la Barbie curvy, la bambola asettica e asessuata, e la Barbie ferita, vittima della violenza dell'uomo. Un modo per ribadire la centralità che questa ha assunto nel processo di crescita delle ultime generazioni in tutto il mondo. Dipinti, fotografie, immagini, ma anche Barbie in plastica e ossa, vestite con abiti vintage. La mostra durerà due giorni, dall'8 al 10 marzo, si tiene in piazza Cima, nell'Oratorio dell'Assunta, e apre alla distanza esatta di 60 anni dalla prima apparizione della Barbie in vetrina. La prima bambola con le curve di una giovane donna, il cui nome per esteso è Barbara Stefania Roberts, viene messa in commercio l'8 marzo 1959. Sessant'anni dopo la sua comparsa nei negozi di giocattoli, il gruppo INTArt le vuole rendere omaggio con una mostra artistica in occasione della festa della donna. Lo scopo è quello di analizzare la figura della Barbie in relazione a quello che rappresenta e ha rappresentato nel tempo.
STAR DIVENTATA ARTE
Ma la Barbie dopo 60 anni è ancora un modello positivo oppure no? 12 Artisti se lo sono chiesto e le loro opere suggeriscono una possibile lettura. Anna Paolini, Daniele Conti, Deborah Barbazza, Elena Visotto, Giovanna Pattaro, Giovanni Mascia, LaGat, Laura De Martin, Marcelle Jaye' Tandura, Marina Carosi, Valentina Vendrame e Watteo Della Libera esporranno i propri lavori nella mostra dal titolo Rosa Barbie da una riflessione della scrittrice Isabella Gianelloni. «L'anniversario - spiega Giovanna Pattaro, vicepresidente dell'associazione INTart - ci ha dato lo spunto per riflettere su come, insieme alla Barbie, è cambiata la percezione della figura femminile attraverso la rappresentazione che ne ha dato la celebre bambola».
NELL'ERA DIGITALE
Marina Carosi propone un'opera di digital art dal titolo Curvy is better. «Vuole essere una provocazione nei confronti di chi considera l'essere magre prerogativa esclusiva dell'essere belle - afferma l'artista - non desidero spingere le donne ad ingrassare, ma è un invito ad essere sane e sicure di se stesse». Barbie 60 di Giovanni Mascia entra invece dritta nell'immaginario collettivo e fotografa la bambola star luminosa e sempre glamour. «Nel mio cuore resta il personaggio capace di trasformare i sogni in realtà». 
Poi c'è la Barbie ferita, vittima dell'amore. E, insieme, la Barbie tatuata, icona di una bellezza che non è perfezione ma street art. Daniele Conti ritrae invece il vero tabù della Barbie: l'assenza di sesso, in Barbie's vagina. Così l'arte prova a raccontare il successo planetario della bambola creata da Ruth Handler, moglie del co-fondatore di Mattel che, ispirata da sua figlia, si rese conto che le bambole avevano avuto fino ad allora l'aspetto di un neonato e decise quindi di dare vita alla prima bambola che sembrasse adulta.
IL COMPAGNO KEN
Una donna iperfemminile, alla moda e fidanzata con Ken dal 1961, con cui però non si è mai sposata. La prima Barbie, da Barbara figlia della Handler, era bionda, ma fu subito introdotta anche la versione mora, aveva un costume zebrato e i capelli legati in una coda. La più venduta? La Totally Hair Barbie, con i capelli lunghi fino a piedi e distribuita nel 1992. Nulla da fare: quei 30 centimetri di plastica (passati anche davanti al plotone degli ambientalisti) rappresentano i desideri di intere generazioni di bambine che ci hanno giocato e che hanno sognato almeno una volta di essere come lei e di avere la mitica casa a due piani con ascensore (che ha turbato le notti dei padri per il montaggio) o la macchina rosa. 
ISPIRAZIONE PLANETARIA
Negli ultimi 60 anni la stangona del Wisconsin ha ispirato le carriere di tutte le bambine del mondo: l'azienda costruttrice le ha attribuito quasi 200 professioni. E, da ultimo, il lavoro più difficile di tutte: diventare mamma. Feticcio di stilisti ed artisti, da Armani a Warhol, la bambola che sorride oggi è una creatura globale. Ecco la Barbie fashionista, con 4 tipi di silhouette, 7 carnagioni diverse o l'effige spaziale di Samantha Cristoforetti. Immune alle polemiche dunque Barbie da oltre mezzo secolo continua a sorridere delle oltre 100 bambole al secondo vendute in 158 paesi del mondo e rimane un assoluto oggetto del desiderio. Certo, il sorriso di porcellana, suggerisce alcuni retropensieri su un'immagine stereotipata e lontana dalla realtà. Ma all'immaginazione infantile servono ancora tanti sogni da vivere. Per questo Barbie Elizabeth Taylor, Beyoncé, Grace Kelly e Kate Middleton si sono fatte largo nel cuore delle più piccole. Anche se la preferita assoluta resta la Barbie sposa: perchè il si da favola regna ancora incontrastato nella top list. Ma un nuovo modello, lanciato nel 2018, rischia di mettere in crisi tutti i precedenti. In piena rivolta contro il body shaming, la Barbie con la cellulite ha oggettive possibilità di fare cappotto. La perfezione è chimera, evviva la buccia d'arancia.
Elena Filini 
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Ultimo aggiornamento: 16:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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