Bimbo investito dal camper del nonno, la Cassazione: «L'assicurazione paghi»

Sabato 31 Luglio 2021 di Giuliano Pavan
Il cortile dove il piccolo Daniele Peresano venne investito dal camper guidato dal nonno
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CAPPELLA MAGGIORE - Un pronunciamento destinato a fare giurisprudenza. I nove giudici della suprema Corte di Cassazione, a sezioni unite, hanno infatti accolto l’appello presentato dai familiari di Daniele Peresano, il bimbo di Anzano di Cappella Maggiore che nel maggio del 2008 perse la vita dopo essere stato travolto dal nonno, per un tragico quanto sfortunato errore, durante una manovra con il camper all’interno del giardino di casa. Dopo 13 anni di una lunga ed estenuante battaglia giudiziaria, i familiari del piccolo hanno ottenuto giustizia.


LA CAUSA

Assistiti dal gruppo Giesse Risarcimento Danni e dal loro legale di fiducia, l’avvocato Alessandra Gracis, i genitori di Daniele hanno ricevuto ieri la notizia della vittoria in Cassazione. I magistrati che coordinano il più alto grado della giustizia italiana hanno infatti riconosciuto che non può essere ritenuto valido il mancato risarcimento del danno da parte di una compagnia assicurativa, nel caso specifico la Vittoria, sul presupposto che l’incidente era avvenuto su area privata.

Per questo motivo hanno “cassato” la sentenza che dava invece ragione alla compagnia assicurativa, rinviando a ulteriore decisione la Corte d’Appello di Milano, che dovrà ora tenere conto di questa indicazione, riformulando la sentenza a favore della famiglia Peresano.


IL COMMENTO

«Si tratta di una pronuncia rivoluzionaria: grazie a questa decisione, da oggi (ieri, ndr) finalmente anche in Italia non solo questo incidente ma tutti quelli che avverranno in luoghi privati, come terreni e cortili, dovranno essere risarciti dalle compagnie assicurative dei veicoli coinvolti – spiega Claudio Dal Borgo, responsabile delle sedi trevigiane di Giesse Risarcimento Danni – Siamo fieri di aver strenuamente combattuto al fianco dei familiari del povero Daniele, contro una compagnia assicurativa come Vittoria che, fin dal primo giorno, si è dimostrata totalmente insensibile a quanto accaduto. Da oggi non solo la famiglia Peresano, ma chiunque rimarrà purtroppo coinvolto in incidenti in luoghi privati, avrà quanto meno la giustizia che merita». La Corte di Giustizia europea, con una sentenza del 2014 in merito a un incidente in un cortile privato in Slovenia (un trattore in retromarcia finì per ferire una persona), aveva ribadito il principio giuridico secondo cui qualunque circolazione di un veicolo rientra nella nozione stessa di uso del veicolo. Ora anche l’Italia, con questa sentenza della Cassazione, si allinea alla normativa europea.

Ultimo aggiornamento: 16:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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