Lutto cittadino per il piccolo Tommy: il silenzio per dare conforto

Domenica 2 Agosto 2020 di Elena Filini
Il piccolo Tommaso Tiveron travolto dal cancello di casa

CASIER Spegnere le luci. Far cessare i rumori. Il Comune di Casier ha decretato una sorta di blocco delle manifestazioni che si tradurrà, il giorno del funerale, in lutto cittadino. In segno di rispetto. E vicinanza sincera a questi due genitori, ai nonni e ai parenti. Tutte i concerti e le performance sono stati annullati e si riprogrammeranno a partire dalla fine della prossima settimana. Perchè è giusto che la comunità di fermi in questi giorni così drammatici. «È davvero un gesto minimo ma a cui teniamo tutti moltissimo» sottolinea il sindaco Renzo Carraretto. La voce è affaticata: non sono stati giorni facili per lui. Diviso tra l’emergenza alle Serena e la straziante vicenda del piccolo Tommy, investito in pieno da una pesante cancellata di ferro e dichiarato morto dopo 46 ore di agonia venerdì nel tardo pomeriggio. «Sono felice perché abbiamo potuto venire incontro alle richieste soprattutto dei nonni per la sepoltura».
L’ADDIO
Secondo lo schema di Contarina infatti a Tommaso avrebbe dovuto essere assegnato un loculo a terra. Ma la famiglia desiderava un altro luogo e soprattutto un’altra posizione, trovata poi grazie all’interessamento degli uffici. «Ora stiamo organizzandoci per il funerale del piccolo. Lunedì avremo la data e con il parroco di Dosson pensiamo di tenere la cerimonia nel giardino adiacente la chiesa, in modo da consentire a quanti lo vorranno di seguire in sicurezza le esequie» prosegue Carraretto. Il contatto con la famiglia è strettissimo. Ma non per dovere istituzionale. «Tutti noi abbiamo preso a cuore questa vicenda come se si trattasse di persone di famiglia. Sono ragazzi splendidi così come i loro genitori. Nessuno merita di soffrire così». Il dramma della famiglia Tiveron si è consumato in una manciata di minuti mercoledì intorno alle 20. Papà Gianni e mamma Valentina si trovavano con i bimbi nella nuova casa di via IV novembre per continuare il trasloco. Tommaso, in cortile, ha forse - secondo il racconto del padre - cercato di avvicinare le due ali del cancello di ferro che sembravano socchiuse. Una delle due lastre dell’impianto, ancora manuale, è uscita dalla guida e ha schiacciato il piccolo. Da subito le sue condizioni sono sembrate gravissime: l’arrivo dei nonni, il trasporto in elisoccorso al Ca’ Foncello e una delicatissima operazione alla testa non hanno mai autorizzato davvero la speranza di un finale diverso.
IL DOLORE
Gianni, artigiano acconciatore titolare del Cut, il salone di parrucchiere in centro a Dosson, e Valentina, tipografa, hanno atteso per quasi due giorni insieme a Tommy nel reparto di terapia intensiva, circondati dall’affetto e dall’apprensione di un’intera comunità.

Poi venerdì, quando tutto si è compiuto, hanno lasciato l’ospedale completamente svuotati. «Credo abbiano bisogno anche di parlare, di dare una forma alle cose - aggiunge il sindaco - non sono uno psicologo ma da uomo e da padre penso sia così. Cerchiamo di essere con loro, a volte anche solo con il silenzio per dare ascolto e comprensione». Gianni e Valentina hanno un secondo figlio di due anni. «Dobbiamo essere saldi per lui. Il nostro piccolo deve poter continuare a contare su di noi. Ed è l’unica cosa che in questo momento ci dà un minimo di forza» ripetono. La tragedia si è consumata in quella che doveva essere un’oasi: la casa tanto desiderata, costruita pezzo su pezzo con dedizione. Un luogo sicuro, provvisto di agibilità, pronto per essere vissuto. Cosa sia accaduto in quel cortile, e di quali fermi forse sprovvisto il cancello, è quanto gli inquirenti stanno cercando di stabilire. Ma parallelamente questi sono i giorni in cui metabolizzare, dare un senso a un dolore troppo grande. Per questo l’abbraccio virtuale della comunità si esprime in un rispettoso volume basso che diventerà presto lutto cittadino.  © RIPRODUZIONE RISERVATA

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