Bimbe molestate dall'amico di famiglia: in aula la disperazione delle madri

Venerdì 8 Dicembre 2023 di Giuliano Pavan
Bambine molestate da un 50enne

MOGLIANO - «Un giorno mia figlia mi ha detto che doveva confidarmi un segreto. Io e mio marito non sapevamo cosa fare quando ci ha detto che quell'uomo l'aveva molestata». «La mia bambina mi ha raccontato che le metteva le mani lì, dentro le mutandine». Sono solo alcuni dei passaggi delle testimonianze di due mamme (che si sono costituite parte civile con gli avvocati Gioia Barbato, Damiano Danesin e Sara Franchin) nel processo che vede imputato un 50enne di origine sarda, all'epoca dei fatti (i primi sei mesi del 2020, ndr) residente a Mogliano Veneto, sposato e con due figli, reo di aver abusato sessualmente di due ragazzine di 7 e 10 anni, figlie di due coppie di conoscenti.

Le due donne, chiamate a testimoniare dal pubblico ministero, hanno ripercorso i momenti in cui le loro bambine hanno confidato quei toccamenti spinti, avvenuti sia nelle loro case che in quella dell'imputato.

LE INDAGINI
Ma le vittime, secondo la Procura di Treviso, sarebbero quattro. L'uomo, difeso dall'avvocato Antonello Secchi, è infatti indagato per fatti simili dopo la denuncia di una terza famiglia: in questo caso le vittime sarebbero due sorelline. Medesimi gli atteggiamenti e gli approcci, approfittando del rapporto di fiducia che si era instaurato con i genitori a inizio 2020, prima che il lockdown chiudesse le persone in casa. E le confessioni delle vittime, come raccontato in aula, erano coincise con gli annunci della possibilità di tornare a incontrare le persone al di fuori del proprio nucelo familiare. Momenti in cui le bambine, secondo l'accusa, avrebbero rivissuto le molestie e avrebbero avuto paura di subirle ancora se quell'uomo fosse tornato a incontrare i loro genitori.

LA DENUNCIA
A processo iniziato, lo scorso febbraio, una terza famiglia ha scoperto, quasi per caso, che l'uomo che aveva denunciato qualche mese prima era lo stesso che si trovava di fronte ai giudici. In questo caso, ancora in fase di indagine, le vittime sono due sorelline di 6 e 8 anni, che sono pure state tolte ai genitori affidatari dal tribunale dei minori di Venezia che prima sospettava fosse il padre ad aver abusato di loro e poi, una volta capito che si trattava del vicino di casa, ha comunque disposto che continuassero a vivere in comunità perché quegli stessi genitori, per "incuria", avevano permesso alle figlie di frequentare quell'uomo.
 

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