Treviso. Aste giudiziarie, il Tar annulla il bando del ministero: Ivg resta l’unico istituto

Venerdì 22 Marzo 2024 di Mauro Favaro
(foto Pexels)

TREVISO - Il Tar annulla il bando del ministero della Giustizia per autorizzare un secondo istituto vendite giudiziarie (Ivg) a Treviso. Il ricorso era stato presentato da Aste.Com Srl, unico Ivg nell’ambito del circondario del tribunale trevigiano. Tutto è partito nel febbraio dell’anno scorso. Cioè quando Aste 33 Srl ha chiesto al presidente della Corte d’appello di Venezia di indire una procedura comparativa per individuare un secondo Ivg. Quest’ultimo ha chiesto un parere motivato al presidente del tribunale di Treviso. Che è stato positivo: «L’apporto fornito da Aste 33 si è rivelato decisivo per una gestione più efficiente delle procedure instaurate avanti il tribunale». Di conseguenza la presidenza della Corte d’appello ha trasmesso l’istanza di Aste 33 al ministero della Giustizia, sottolineando che la riforma Cartabia consente al giudice di affidare la custodia dei beni immobili pignorati solo a incaricati del servizio di istituti vendite giudiziarie. E quindi gli altri, nonostante l’esperienza nel settore, non potrebbero più svolgere l'attività.

LA PANORAMICA

Dopo una panoramica dei carichi di lavoro, lo scorso ottobre il ministero ha chiesto al presidente della Corte d'appello di indire la procedura di gara per rilasciare una seconda concessione per Ivg «sulla scorta del parere favorevole del tribunale circa la necessità di un secondo concessionario, da affiancare a quello attuale, al fine di smaltire l’arretrato e di garantire un più efficiente svolgimento dell’attività». Ma nessuno aveva avvisato Aste.Com. E non è indifferente. «Aste.Com osserva che, qualora fosse stata notiziata del relativo procedimento – scrivono i giudici del Tar – avrebbe potuto fornire all’amministrazione la dimostrazione dell’insussistenza dei presupposti normativi fattuali a cui è subordinata l’istituzione di un nuovo Ivg».

LA DECISIONE

Per Aste.Com, inoltre, ci sono stati gravi vizi nell’attività istruttoria del ministero della Giustizia rispetto a un’istanza di una parte privata interessata a sterilizzare gli effetti della riforma Cartabia. Rispetto alla necessità, poi, l'istituto fa parlare i numeri. Gli incarichi assegnati ad Aste.Com sono calati dai 359 del 2016 ai 155 del 2023. Tanto che i dipendenti sono scesi da 19 a 13. E questo dimostrerebbe che non è necessaria una concessione per un secondo Ivg. «La violazione delle garanzie partecipative denunciata da Aste.Com ha concretamente inciso sull’adeguatezza dell’istruttoria, nonché sulle conclusioni alle quali sono pervenuti il presidente della Corte d’appello e il ministero sulla necessità di istituire un secondo Ivg – conclude il Tar – il vizio denunciato è di per sé idoneo a inficiare in modo insanabile la determinazione assunta in merito all’avvio della relativa procedura selettiva». Da qui l’annullamento del bando.

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