Dal design industriale alle esposizioni al Louvre e al Moma: addio all'architetto Pamio

Venerdì 26 Novembre 2021 di Mattia Zanardo
L'architetto Roberto Pamio
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TREVISO - Architetto, designer, pittore. Roberto Pamio è stato un progettista noto a livello nazionale e internazionale e un artista a tutto tondo. Nato nel 1937 a Mestre e con studio a Scorzè, ha operato a lungo e diffusamente anche nel Trevigiano.

Si è spento mercoledì 24 novembre era malato da tempo, ma nulla faceva presagire il repentino e fatale aggravamento. Come lui stesso ricordava, aveva iniziato a disegnare e dipingere fin da ragazzo e non aveva più smesso: ancor oggi alle elaborazioni al computer, preferiva la carta e la penna. Diplomato alla Scuola d'arte di Venezia, la frequentazione con figure di spicco dell'ambiente artistico veneto del secondo dopoguerra, da Gigi Candiani, a Saetti, Vedova, Dinon, Neno Mori, lo stimola a sviluppare uno stile espressivo personale.

LA CARRIERA
I suoi esordi professionali, però, avvengono alla Zanussi Rex (oggi Electrolux) come disegnatore industriale: un'altra scuola molto formativa, in una fase di forte sviluppo del design di prodotto, un filone a cui rimarrà sempre fedele. Nel 1968, la laurea alla Facoltà di architettura a Venezia, dove ha per docenti maestri del calibro di Carlo Scarpa, Samonà, De Carlo, Piccinato, Astengo, Zevi, Gardella. A sua volta, ha poi tenuto seminari all'Ateneo Veneto e alla Parsons School of Industrial Design di New York. In oltre mezzo secolo di attività ha firmato innumerevoli progetti, in tutta Italia e all'estero, da abitazioni private, a complessi residenziali, spazi produttivi e pubblici, compresi pure alcuni monumenti, donati alla collettività. Da un paio di decenni, lo affiancavano due dei suoi tre figli, Matteo e Paolo, anch'essi architetti, che ne portano avanti l'opera: attualmente lo studio Pamio + partners sta progettando a livello architettonico, urbanistico e paesaggistico, un nuovo polo sportivo nel complesso Opendream, nell'area ex area Pagnossin a Treviso.

L'AMBIENTE
Come designer, ha collaborato con alcuni dei più prestigiosi marchi del made in Italy e non solo, soprattutto nel campo dell'illuminazione, del mobile e dell'arredo urbano. Molti i premi e i riconoscimenti ricevuti, venendo anche selezionato più volte per il Compasso d'oro. Sia negli edifici sia negli oggetti, è stato un pioniere nell'attenzione all'ecosostenibilità, sperimentando nuove tecnologie e materiali riciclabili, come ad esempio nelle sue collezioni di arredi in cartone. Sue mostre si sono tenute a Palazzo Grassi a Venezia, al Louvre e al Centre Pompidou di Parigi, al Moma di New York e al Salone Internazionale di Architettura a Milano. A Treviso, negli ultimi anni era stato protagonista di personali nell'ambito del'eDesign Festival. In questo periodo stava lavorando ad un volume sui suoi schizzi: uscirà il mese prossimo. La data dei funerali non è ancora stata fissata con certezza, ma dovrebbero svolgersi martedì prossimo a Scorzè.
 

Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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