PORTOBUFFOLE' - Appena in tempo. Ieri mattina all’alba le centinaia di carcasse di pecore annegate sono state portate via dall'area golenale. Giusto poche ore prima che il maltempo si scatenasse nuovamente rendendo praticamente impossibili, a quel punto, le operazioni di recupero degli animali morti. «La ditta interpellata - ha spiegato il sindaco Andrea Susana - ci aveva comunicato che sarebbe intervenuta martedì. Ho fatto loro parecchia pressione. Perché in mano avevo i bollettini della Protezione civile che annunciavano il sensibile peggioramento del tempo. Così l’impresa si è organizzata e già nel primo mattino di ieri era in golena».
Gli uomini hanno impiegato un potente trattore - l’unico mezzo che non rischiava di rimanere intrappolato nel fango - e con un braccio meccanico, chiamato in gergo "ragno", le carcasse sono state afferrate e caricate sui rimorchi. «Sono arrivati i funzionari dell'Usl 9 per il sopralluogo di rito e tutto è stato trovato rispondente alle regole - ha spiegato ancora il sindaco -. Ma la cosa che ci ha sorpreso è aver trovato alcuni animali sventrati. Si tratta soprattutto di agnellini con il ventre squarciato probabilmente con un coltello e le interiora rimosse e portate via. Non riesco a spiegarmelo».
E, se è vero che nelle tradizione di alcune alcune culture mediterranee le interiora degli animali vengono utilizzate per preparare piatti tipici, riesce difficile immaginare che qualcuno si sia avventurato in mezzo al pantano per recuperare viscere appartenenti ad animali morti ormai da giorni.
Ultimo aggiornamento: 15:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA Gli uomini hanno impiegato un potente trattore - l’unico mezzo che non rischiava di rimanere intrappolato nel fango - e con un braccio meccanico, chiamato in gergo "ragno", le carcasse sono state afferrate e caricate sui rimorchi. «Sono arrivati i funzionari dell'Usl 9 per il sopralluogo di rito e tutto è stato trovato rispondente alle regole - ha spiegato ancora il sindaco -. Ma la cosa che ci ha sorpreso è aver trovato alcuni animali sventrati. Si tratta soprattutto di agnellini con il ventre squarciato probabilmente con un coltello e le interiora rimosse e portate via. Non riesco a spiegarmelo».
E, se è vero che nelle tradizione di alcune alcune culture mediterranee le interiora degli animali vengono utilizzate per preparare piatti tipici, riesce difficile immaginare che qualcuno si sia avventurato in mezzo al pantano per recuperare viscere appartenenti ad animali morti ormai da giorni.