Accoltella la vicina di casa, viene ferito,
fugge in auto e muore dopo un incidente

Domenica 12 Agosto 2012 di Valeria Lipparini
Il condominio dell'accoltellamento ad Aosta (da aostasera.it)
TREVISO - Ha accoltellato la vicina di casa, ad Aosta, dove abita da vent’anni. Poi, nonostante fosse gravemente ferito, fuggito provocando un incidente che ha coinvolto cinque auto. successo venerd, nel primo pomeriggio. Quella stessa notte, Luigi Viviani, 53 anni, originario di Pederobba, è morto dopo essere stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, durato oltre tre ore. Aveva ricevuto una coltellata, inferta dall’alto verso il basso, che gli aveva procurato un taglio di 30 centimetri nel torace.



La donna, Tiziana Manella, 49 anni, versa tutt’ora in condizioni gravissime in ospedale. È stata ferita al fianco, a un braccio e a una mano. Operata ieri mattina, per cercare di stabilizzarne le condizioni, è ancora in prognosi riservata. Ieri la squadra mobile di Aosta ha compiuto un nuovo sopralluogo, insieme alla Scientifica e al medico legale, nella palazzina di via Parigi, un piccolo condominio alla periferia ovest della città, dove i due vivevano. Abitavano nello stesso pianerottolo: lui, un artigiano, che viveva da solo, lei con il marito e un figlio avuto da una precedente convivenza. Al vaglio degli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Luca Ceccanti, c'è ora la posizione della donna, bidella in una scuola del centro città.



Secondo una prima ricostruzione, Viviani ha accoltellato la vicina di casa con un coltello da cucina ritrovato a casa della Manella. I motivi? Ancora tutti da definire. Sembra che lui provasse una sorta di simpatia per quella vicina di casa. Qualcosa che non è mai andata al di là delle frasi di rito e, magari, qualche complimento. La donna, però, non gradiva. Tanto che, nel passato, Manella aveva segnalato atteggiamenti persecutori da parte di Viviani, chiedendo al questore un'ammonizione per stalking, ma poi aveva ritirato l'esposto.



Gli inquirenti ora vogliono capire se è stato Viviani a entrare nell'alloggio della donna per aggredirla, e lei ha reagito, oppure se al contrario è stata Tiziana Manella a dare il via al litigio, magari esasperata da quell'uomo che non sembrava rassegnarsi ai suoi rifiuti. Resta, dunque, tutto da chiarire chi abbia sferrato la prima coltellata e chi invece abbia eventualmente agito per difesa. Per questo è necessario che la donna fornisca la sua versione dei fatti e «chiarisca alcuni lati oscuri» come ha spiegato il questore Maurizio Celia. Il pubblico ministero è in attesa di interrogarla, non appena le sue condizioni lo consentiranno. Gli inquirenti, intanto, hanno affidato una perizia medico legale e domani è prevista l'autopsia sul corpo di Viviani.



Al momento non sembra essere coinvolto il marito della donna, che ieri è stato ascoltato fino a sera dalla squadra mobile. L'uomo, Franco Cerise, e il figlio erano presenti al sopralluogo di ieri mattina.

Venerdì, pochi minuti dopo le 15, è stata la donna a chiamare la polizia, dicendo di essere stata aggredita dal vicino. Gli agenti giunti sul posto hanno trovato un lago di sangue sul pianerottolo. Le tracce portavano all'appartamento dove Manella abita con il marito. Lei chiedeva aiuto, ma la porta era chiusa e la chiave era spezzata nella serratura interna. Una volta liberata, è stata subito trasportata in ospedale. Nei pochi minuti in cui gli investigatori hanno potuto parlarle ha accusato Viviani. Nessun cenno a un suo tentativo di difesa e nemmeno alla ferita sul corpo del presunto aggressore.



L'uomo è stato soccorso poco dopo a circa un chilometro di distanza: era fuggito in auto, terminando la folle corsa in un vicolo cieco, dopo aver urtato diverse vetture.
Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 19:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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