Botte, gelosia morbosa, video osè all'ex compagna: 32enne condannato a 4 anni e 7 mesi

Lunga serie di episodi violenti fra Occhiobello, Ravenna e Milano,

Sabato 4 Febbraio 2023 di Francesco Campi
Anni di violenze e umiliazioni a Occhiobello

OCCHIOBELLO Botte, offese, continue richieste di soldi, attacchi di gelosia morbosa, ed ancora umiliazioni, come farla spogliare e filmarla con il telefono commentando con epiteti offensivi e dicendo che non si era comportata bene. Botte che arrivavano anche senza apparenti motivi, come subito dopo un rapporto sessuale durante il quale la donna aveva tenuto gli occhi chiusi e questo, secondo lui, sarebbe stato perché pensava ad un altro, arrivando poi a minacciarla con un coltello perché, dopo essere stata colpita da pugni alla bocca e all’occhio, con un labbro spaccato, la donna si era rifiutata di tornare a letto.

La condanna

Una lunga serie di episodi violenti, fra Occhiobello, Ravenna e Milano, che la donna, assistita dall’avvocato Marco Casellato, ha poi messo in fila nella sua denuncia e che hanno portato il collegio del Tribunale di Rovigo a condannare il 32enne per maltrattamenti in famiglia pluriaggravati ad una pena di 4 anni e 7 mesi, oltre al pagamento di un risarcimento nei confronti dell’ex compagna, costituita parte civile, con una provvisionale, un anticipo rispetto alla definizione in altra sede dell’ammontare, indicata in 10mila euro. “Questo non è amore”, recita la campagna informativa contro la violenza di genere della polizia di Stato.
È non era amore anche il rapporto fra un 32enne di origini albanesi e la sua compagna, andato avanti fra violenze ed umiliazioni continue fino a quanto la donna non ha deciso di dire basta e denunciare l’uomo. Che offendeva ed alzava le mani sulla compagna anche in presenza dei suoi figli piccoli, ai quali anzi rimarcava che la madre sarebbe stata una poco di buono, ma detto in modo più volgare. Oltre ai calci ed ai pugni, che in un caso sono andati avanti per ore, intervallate da bicchieri di amaro bevuti come se nulla fosse ed accompagnate da minacce fatte impugnando un coltello, accusandola di aver guardato un altro uomo quando erano stati a mangiare da McDonald’s, anche le continue richieste economiche. Fra i vari episodi citati dalla donna nella sua denuncia, anche un aggressione, sempre per la fobia di un tradimento, proprio mentre erano insieme a festeggiare il suo compleanno in un ristorante del Ravennate. Un’altra volta a scatenare la sua ira sembra essere stata ad una domanda posta da uno dei bambini, chiedendo alla donna di seguirlo in bagno dove la spingeva e la colpiva con due pugni all’occhio venendo fermato da un suo amico che si trovava a casa loro quel giorno. E proprio accusando la donna di aver guardato il suo amico, l’ha poi colpita.

Video “punitivo”

In un caso, poi, dopo aver già alzato le mani su di lei, le avrebbe ordinato di spogliarsi completamente e di andare in bagno, girando un video col cellulare e facendo commenti pesanti, per poi farla rivestire e riprendere a bere e a colpirla con dei pugni, tanto che la donna gli ha detto che non riusciva più a respirare e lui, prendendo una sciarpa e stringendola al collo, le avrebbe chiesto: “E ora? Riesci a respirare?”. In un caso la donna si è fatta anche refertare le lesioni, giudicate guaribili in settimana, ma più che il dolore fisico, a scavare dentro di lei è stato il dolore psicologico di una situazione diventata sempre più insostenibile. Fino a quando non ha trovato la forza di dire basta.
 

Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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