Tragedia dell'Epifania, eseguita l'autopsia sul corpo della donna, si attende la conferma del soffocamento

Mercoledì 12 Gennaio 2022 di Francesco Campi
L'arrivo degli esperti della Scientifica nella casa ove si è consumata la tragedia dell'Epifania

ROVIGO - È stata eseguita ieri l’autopsia sulla salma di Guglielmina Pasetto, 71 anni, da tutti conosciuta come Delfina, originaria di Frassinelle, ex assicuratrice e consulente del lavoro, trovata senza vita il giorno dell’Epifania sul proprio letto, nella stessa stanza dove è stato trovato anche il cadavere del marito Renzo Cavazza, 76 anni, originario di Molinella, ferroviere in pensione, che stava attraversando un momento di depressione aggravato anche dalla situazione pandemica, e che si è tolto la vita impiccandosi all’armadio.


L’INCHIESTA

La dinamica della tragedia sembra essere stata subito chiarita dagli inquirenti e la decisione di eseguire un esame autoptico sull’anziana, con l’incarico affidato al medico legale ferrarese Lorenzo Marinelli, è apparso più come uno scrupolo per chiarire a fondo la dolorosa vicenda prima di archiviare, da parte del sostituto procuratore Valeria Motta. Dal punto di vista penale poco rileva se se sia trattato di un omicidio-suicidio o di una morte per cause naturali della donna che potrebbe aver poi gettato nello sconforto il marito, portandolo a compiere un gesto disperato. In entrambi i casi non si configura alcun reato, essendosi spento anche l’eventuale autore di quello che potrebbe configurarsi come omicidio. Tuttavia, plurimi elementi sembrano far prevalere l’ipotesi di un doppio gesto compiuto dall’uomo prima nei confronti della moglie, che sarebbe stata soffocata con un cuscino, poi nei confronti di se stesso.


Uno dei nipoti, residenti fra Padova e Montagnana, che dopo aver dato l’allarme è accorso sul posto, ha sottolineato come «lo zio non manifestava il suo disagio, ma la paura del virus, l’isolamento, anche il vaccino per il quale aveva forti timori, ma che aveva poi fatto vedendo però i propri dubbi aumentare anziché diminuire, lo avevano fatto sprofondare in uno stato depressivo. Eravamo riusciti a convincerlo a farsi visitare da uno specialista dal quale sarebbe dovuto tornare il 17 gennaio».

 


L’ATTESA DEGLI ESAMI

La relazione del medico legale arriverà in tempi non brevi, anche se già dovrebbe essere stati accertato se si sia trattato o meno di soffocamento. Tuttavia nulla trapela. Qualunque cosa sia accaduta, ora per Delfina e Renzo resta il momento dell’estremo saluto. In tanti hanno tratteggiato un ricordo di Delfina come una donna affabile e dolce, e dall’ingegno fino. Tanto che come raccontato da un suo amico, prima di essere colpita da un ictus, era stata una delle prime ad utilizzare un computer, a fine anni 70, quando lavorava nello studio del dottor Piero Pavanello, all’inizio del Corso, che aveva acquistato un computer che occupava tutta una stanza in società con altri due consulenti del lavoro, Livia Ramazzina e lo Studio Prearo di Lendinara.
 

Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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