Dedicato a Daniele Dian, il gigante buono, il centro giovanile di Taglio di Po

Ieri la cerimonia al Centro giovanile San Francesco: ora porterà il nome del suo progettista e capo scout

Lunedì 15 Gennaio 2024 di Emiliano Milani
la targa dedicata a Daniele Dian al centro giovanile San francesco a Taglio di Po

TAGLIO DI PO  - «La comunità di Taglio di Po dedica il Centro giovanile San Francesco a Daniele Dian designer, capo scout, progettista di questo oratorio parrocchiale.

Per ricordare la generosità, l’altruismo, la bontà, il sorriso e l’amore profuso ai giovani». Sono le parole incise nella targa apposta all’interno dell’oratorio di Taglio di Po e scoperta ieri mattina dai suoi familiari tra gli applausi di una sala piena di gente, la stessa che aveva affollato prima la chiesa per la celebrazione della messa sempre a lui dedicata da parte del parroco don Damiano Vianello insieme a padre Damiano Baschirotto (ex parroco) e monsignor Francesco Zenna, vicario emerito della diocesi di Chioggia, al diacono Giuseppe Di Trapani e ai canti dei tantissimi Scout arrivati da tutta Italia. 


IL LASCITO ALLA COMUNITÀ 
«A tre anni dalla sua morte, l’intitolazione con il suo nome dell’oratorio di Taglio di Po è il segno tangibile di quanto grande sia stato ciò che Daniele ha lasciato nella comunità religiosa, tra gli Scout e nel mondo dello sport» ha commentato il cugino Marco Ferro, moderatore per l’occasione dei saluti e degli interventi che hanno accompagnato lo scoprimento e la benedizione della targa realizzata, ha ricordato sempre Ferro «dall’azienda di Moreno Gasparini (sindaco di Loreo) e apposta da Michele Franzoso su una parete ridipinta da Renato Ferro». 
Daniele Dian, sposato con Laura Grandi, papà di Vittoria, Andrea e Giacomo era mancato improvvisamente il 9 gennaio 2021. È stato cofondatore e per oltre trent’anni militante capo nel gruppo Scout-Agesci di Taglio di Po e poi incaricato regionale alla Branca R/S, ricoprendo pure incarichi dirigenziali e organizzativi nei settori giovanili di Tagliolese e nel Loreo. Il centro giovanile era stato ideato e progettato da lui insieme all’allora parroco padre Damiano Baschirotto, con l’aiuto di Lucio Tomasi e la supervisione dello studio Scarpari di Adria, poi costruito dall’impresa di Michele Franzoso e inaugurato a primavera 2007. 


IL PROGETTO 
«L’entusiasmo per questo progetto che avevamo con Daniele mi ha fatto dimenticare di chiedere l’autorizzazione ai miei superiori - la confessione di padre Damiano Baschirotto dopo quasi venti anni - poi abbiamo sistemato tutto. Daniele ha voluto in questa sala una vetrata colorata, per me era troppo “di Chiesa”, per lui invece la firma, di un grande uomo aggiungo io, un messaggio che vuole richiamare chi entra in questo luogo a pensare alla centralità di Cristo».


RICORDI CONDIVISI
Lo conosceva bene anche don Francesco Zenna. «Nelle scritture, come nella vita c’è sempre qualcuno che ci guida - ha ricordato il vicario emerito della diocesi di Chioggia - e io voglio pensare a Daniele come a una persona che ci ha guidato a incontrare Gesù». «L’ho conosciuto - ha raccontato commossa la sindaca Layla Marangoni - nei vari stadi della sua vita, interrotta troppo presto, e porto nel cuore sempre il ricordo del suo sorriso e della sua bontà. Questa sarà la sua carta d’identità, in un luogo che deve accomunare giovani e meno giovani». Anche Elisabetta Del Prete e Pietro Mancino, responsabili regionali di Agesci Veneto, hanno voluto ricordare la loro amicizia con Dian: «è bello scoprire i segni dell’amore di Dio in tutto quanto accade, vedere il suo volto nelle persone che incontriamo e scegliere di servirlo. Daniele ci ha insegnato questo. È stata una benedizione conoscerlo e l’oratorio è un crocevia di queste realtà». 


IL GIGANTE BUONO 
Parole commoventi, così come quelle di Dorina Mochetti che a nome della Tagliolese calcio, ha voluto dare la sua testimonianza di quanto fatto dal “Gigante Buono”, così come era chiamato Daniele da tanti ragazzi cui ha dedicato molto del suo tempo nella Tagliolese: «Nel suo operato ha dato il meglio di sé animato dal desiderio di vedere piccoli atleti divertirsi, crescere e vivere nel modo migliore in campo e soprattutto nella vita di tutti i giorni. La stessa passione e amore che ha messo nel suo percorso di scout così come raccontato dalle ragazze dell’Agesci di Taglio di Po prima del saluto finale del padrone di casa don Damiano e dei ringraziamenti dei genitori di Daniele Giannino ed Elena, alla presenza dei comandanti dei Carabinieri e della Polizia Locale Giuseppe Attisani e Maurizio Finessi e della Protezione Civile.

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