Scuola, è già allarme per coprire gli organici: «Settembre senza professori»

Lunedì 8 Giugno 2020 di Nicola Astolfi
La soluzione anti covid adottata in un liceo
ROVIGO Riguarderà tutto il personale e durerà l’intera giornata, lo sciopero della scuola statale in programma oggi. Dopo la fine delle lezioni di sabato, questo è il momento degli scrutini finali e l’iniziativa unitaria indetta dai sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua, Snals Confsal e Fgu Gilda Unams, chiede investimenti straordinari e non semplici “aggiustamenti”, verso gli appuntamenti con gli esami di Stato e per la ripartenza in sicurezza della didattica in presenza.
CONCILIAZIONE FALLITA
La protesta, dopo il recente tentativo di conciliazione tra organizzazioni sindacali e amministrazione, riguarda in particolare la questione del potenziamento degli organici di docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata). Infatti, secondo le indicazioni proposte dal Comitato tecnico scientifico che suggerisce al Governo le misure da adottare contro il coronavirus per riavviare in sicurezza le attività scolastiche, i parametri di distanziamento che impongono - soprattutto nelle scuole primarie - di articolare la didattica su gruppi ridotti di alunni, richiedono un sostanzioso incremento di personale.
CARENZA DI PERSONALE
Per affrontare la didattica in piccoli gruppi - spiega la responsabile regionale territoriale della Federazione Uil Scuola Rua Bertilla Gregnanin -, servono negli organici 2020-2021 per la scuola polesana il 30 per cento di insegnanti in più e un’aggiunta del 20 per cento di collaboratori scolastici. È ciò che serve per assicurare formazione ed educazione, il rispetto del distanziamento nelle attività di routine e igiene e cura ai bimbi come da contratto collettivo nazionale. Significa che bisogna entrare nell’ottica del doppio organico. Tutto questo - aggiunge Gregnanin - senza mai dimenticare che la scuola dell’infanzia non si identifica con la scuola della cattedra e dei banchi, ma con un ambiente di apprendimento modulare e polivalente rispetto a spazi, tempi e relazioni e consistenze organiche».
«Un’altra domanda da porsi - continua la responsabile territoriale della Uil scuola Rua - è come affrontare i nuovi disagi psico-affettivi dei bambini senza un’adeguata formazione in servizio: la presenza è necessaria per l’apprendimento culturale, in particolare in prima e seconda elementare, perché per quanto le famiglie si siano impegnate in questa fase di didattica a distanza, non c’è affidabilità di quello che i bambini hanno imparato. L’identità pedagogica e formativa nelle fasce d’età da zero a 6 anni e da 6 a 10 anni impone la ricerca di un’equilibrata relazione tra diritto a una scuola “su misura” di bambino e diritto alla sicurezza. Settembre è dietro l’angolo», e così Gregnanin chiede che la ripartenza sia fondata sulle alleanze tra mondo della scuola, enti locali e terzo settore.
ENTI LOCALI E VOLONTARIATO
«Il volontariato sarà di grande supporto al lavoro di regia dei processi di educazione che deve essere necessariamente mantenuto dalla scuola, come punto aggregante per il dialogo tra autonomia degli enti locali, terzo settore e autonomia scolastica». Finora, tuttavia, «la scuola dell’infanzia è scomparsa dai radar dell’attenzione istituzionale, mentre saranno proprio le scuole dell’infanzia e le prime classi della scuola primaria a dover ricomporre le macerie che l’isolamento, la paura dell’altro e della malattia hanno generato nei più piccoli, con danni incalcolabili per il breve e il lungo periodo di pandemia - sottolinea Bertilla Gregnanin - Per ora non vi è ancora nessuna indicazione, zero iniziative. Neanche qualche spunto per gli insegnanti, alla cui professionalità e determinazione tutto sarà ancora una volta delegato».
E le nomine per allargare gli organici come avverranno? «Per i docenti, le Gae sono quasi tutte esaurite. Si aspetta a fine giugno la trasformazione delle graduatorie di istituto in provinciali di seconda e terza fascia, per il reclutamento necessario».
 
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