La ripartenza della scuola è andata a buon fine tra mascherine e orari scaglionati

Martedì 15 Settembre 2020 di Nicola Astolfi
In tutto il Polesine è stato primo giorno di scuola
ROVIGO Ingressi scaglionati, ordinati e differenziati. Mascherine, distanziamento e liquido igienizzante, protocolli consultabili sui siti internet delle scuole già nei giorni scorsi. Registri delle presenze esterne. E termoscanner, ma non in tutti gli istituti, perché la regola è che ogni alunno si deve misurare la temperatura a casa. E poi gli organici dei docenti da completare con le supplenze, in particolare nei posti di sostegno, insieme alla necessità di una dotazione Ata aggiuntiva di collaboratori scolastici.
La ripresa della scuola nell’era Covid ha ritrovato vecchie criticità assieme a quelle dettate dall’emergenza sanitaria, ma ha anche mostrato i risultati del lavoro che nelle scuole è stato fatto in questi mesi per la ripartenza della didattica in presenza. «Senza il gioco di squadra sarebbe stato un risultato impossibile. E abbiamo imparato anche che il suono della campanella, che prima del Covid pensavamo fosse una delle cose più fastidiose, è uno dei suoni più belli», ha detto il sindaco Edoardo Gaffeo, il primo degli amministratori della giunta rodigina che ieri sono entrati nelle scuole per salutarne la ripartenza. Le prime lezioni si sono svolte anche all’esterno, per esempio sui prati dei cortili delle medie Casalini e del liceo scientifico Paleocapa per alcune classi.

IL SALUTO DEL SINDACO
«Ripartire era importantissimo e per la scuola useremo tutti gli spazi che saranno necessari», ha detto il sindaco dopo aver incontrato alla scuola media Parenzo gli studenti della 3.C, della 2.B, della 3.E e della 2.D, e all’uscita dal plesso anche alunni delle classi prime, accompagnati dai genitori, che hanno fatto più tardi il loro primo ingresso alle medie. Dopo il lockdown «sono stati 6 mesi durissimi: durerà ancora un po’, l’importante è rispettare le regole e i principi generali contro il virus, per proteggere noi e i nostri familiari, in particolare i nonni», aveva detto poco prima Gaffeo.
All’istituto tecnico De Amicis è stato il “primo giorno di scuola” anche per il nuovo preside Osvaldo Pasello, già dirigente a Villadose. «Ho iniziato questa esperienza impegnandomi a conoscere, parlare e mettendomi a disposizione - ha spiegato - il De Amicis è una scuola importantissima per il territorio e l’istruzione tecnico-professionale è decisiva perché è qui che si crea il futuro del Paese. In questa fase l’importante è stato riprendere l’attività in sicurezza. Per questo obiettivo abbiamo lavorato tanto a organizzare il protocollo con i docenti e tutto il personale scolastico, che ringrazio per la grande collaborazione. Si è corso parecchio: ho preso servizio il 1. settembre e il più è stato fatto. Ora c’è da definire ciò che si può migliorare. L’importante era ripartire e speriamo di resistere».

AULE CAPIENTI
Al De Amicis l’ampiezza delle aule ha consentito di rispettare in pieno le misure di distanziamento, mentre per arrivare all’orario definitivo (ieri si e partiti con 4 ore di lezione) c’è da completare con le ultime supplenze l’organico degli insegnanti, in particolare nelle discipline grafiche.
Nelle sedi del liceo Celio-Roccati «l’ingresso degli studenti nel primo giorno di scuola è andato molto bene - spiega la dirigente scolastica Anna Maria Pastorelli - in questa prima giornata abbiamo proceduto a fornire agli studenti le indicazioni del protocollo Covid, che erano già presenti sul sito internet della scuola, e abbiamo iniziato a distribuire le mascherine agli studenti. Tutto il personale le ha già ricevute. Abbiamo provveduto alle verifiche delle autodichiarazioni dei genitori sullo stato di salute dei figli, che la quasi totalità degli studenti ha consegnato. Per i pochi alunni sprovvisti abbiamo contattato le famiglie, che hanno provveduto a regolarizzare la situazione».

LEZIONE ALL’APERTO
Alla scuola primaria Miani l’emozione del primo giorno di scuola per i genitori e i nonni dei bambini delle classi prime è rimasta all’esterno della scuola, secondo le norme che regolano l’ingresso (e l’uscita) degli alunni, che arrivati all’ingresso sono stati “consegnati” al personale scolastico. L’eccezionalità, rispetto al passato, dovuta alle misure anti-Covid, è stata stemperata dall’atmosfera creativa che ha coinvolto i più piccoli, condotti a conoscere la novità dell’ambiente scolastico da Cappuccetto rosso, mentre qualche familiare rimaneva a osservare all’esterno.
Lamentele da parte di alcuni genitori della scuola media Riccoboni in via Mozart: agli allievi che entravano dalla porta su via Rizzi è stato impedito di parcheggiare la bicicletta nel cortile. Un modo per scoraggiare il movimento lento, visto che hanno dovuto lasciare le due ruote all’esterno del plesso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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