ROVIGO Le case di comunità stanno per vedere la luce. Aprile sarà il mese della rivoluzione nell'assistenza sanitaria anche in provincia di Rovigo. Perché per ospedali e case di comunità finalmente è stato approvato, con atto definitivo del direttore generale dell'Ulss 5 Pietro Girardi, anche la delibera che dà il via alla realizzazione dell’ospedale di comunità di Rovigo e delle case di comunità di Badia Polesine e Castelmassa.
Con un importo complessivo di circa sei milioni di euro, principalmente provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr, cominceranno il prossimo mese i lavori di realizzazione delle case di comunità di Badia Polesine e Castelmassa. Seguiranno, nella seconda metà dell’anno in corso, anche gli interventi di realizzazione dell’ospedale di comunità di Rovigo. Nella settimana appena conclusa, infatti, sono stati approvati i progetti esecutivi delle tre strutture, un passo fondamentale per dare vita a strutture modello, dedicate all’assistenza sanitaria e alle cure primarie.
L’OBIETTIVO
Un progetto che risponde a determinate esigenze per il territorio: si tratta, infatti, di una rivoluzione sanitaria avviata dopo l'emergenza coronavirus. Oltre a Castelmassa e Badia Polesine, le case della comunità sorgeranno successivamente ad Adria, Porto Tolle e Rovigo. Un progetto a rete per coprire, mese dopo mese, l'intero territorio e che privilegia le caratteristiche e la soluzione dei bisogni di un Polesine demograficamente, socialmente e culturalmente molto particolare.
Altro snodo di questa rete saranno gli ospedali di comunità di Adria e Trecenta, oltre al già citato ospedale di comunità di Rovigo i cui progetti esecutivi sono già stati conclusi e validati.
I CANTIERI
Entrando maggiormente nello specifico, l’ospedale di comunità di Rovigo vedrà la luce all’interno del presidio ospedaliero del capoluogo, al settimo piano dell’ospedale e saranno attivati 15 posti letto. L’importo dei lavori già affidati, che partiranno nella seconda metà del 2024 come detto, è di circa 1,6 milioni: gli interventi previsti termineranno entro il 31 marzo 2026. Per quanto riguarda, invece, la casa di comunità di Badia Polesine, questa sorgerà nell’ex ospedale, ora Punto sanità, attraverso la ristrutturazione della parte storica che si affaccia sull’Adigetto. È stata stanziata complessivamente la cifra di 1,9 milioni e i cantieri prenderanno il via in aprile, come detto. All’interno della nuova casa di comunità troveranno spazio lo sportello amministrativo, il punto unico di accesso, il punto prelievi, gli ambulatori infermieristici e quelli specialistici (per esempio sanno presenti il cardiologo, l’oculista e il dermatologo), la guardia medica e gli studi dei medici di medicina generale.
Gli stessi servizi saranno presenti anche in Alto Polesine, a Castelmassa, dove verrà realizzata la casa di comunità all’interno di un immobile del complesso dell’ex ospedale: i lavori prevedono un esborso complessivo di 2,5 milioni. I lavori anche in questo caso sono già aggiudicati e inizieranno sempre il mese prossimo.
SODDISFAZIONE
Anche Pietro Girardi, direttore generale dell'Ulss 5, attende l'avvio delle opere. «Con soddisfazione posso affermare che nelle prossime settimane inizieranno i lavori per realizzare queste strutture innovative. Le stesse rappresentano un ingranaggio fondamentale nei modelli futuri di una sanità che sta mutando, diventando sempre più diffusa sul territorio e chiamata a rispondere alle esigenze di tutte le fasce d'età».
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