Case di riposo e ospedali, le visite tornano a essere libere

Una nuova circolare "d'indirizzo" della Regione invita ad allargare ulteriormente le maglie delle limitazioni

Mercoledì 24 Maggio 2023 di Francesco Campi
Case di riposo e ospedali, le visite tornano a essere libere

ROVIGO - Il Covid non è sparito, ma non fa più paura. Ecco, allora che il direttore generale dell'Area Sanità e sociale della Regione Massimo Annicchiarico ha inviato una nuova circolare "d'indirizzo" invitando tutte le strutture sanitarie e le Rsa ad allargare ulteriormente le maglie delle limitazioni alle visite che ancora permangono, verso un ritorno alla completa normalità almeno riguardo le presenze dei familiari accanto ai propri cari ricoverati.
«Sulla base di questa indicazione spiega il direttore sanitario dell'Ulss Polesana Alberto Rigo procederemo ad ampliare gli orari di visita nelle strutture rispetto al contingentamento che nel tempo ha assunto varie forme sulla base delle disposizioni nazionali e regionali. Per ampliare le possibilità di visita bisognerà raccogliere anche le indicazioni che arrivano dai singoli reparti, perché alcuni hanno sempre avuto limitazioni anche prima del Covid, basti pensare alla rianimazione. Circa, invece, il numero delle persone che possono essere ammesse in visita per ciascun paziente si tratta sempre di valutazioni legate non solo alla tipologia del reparto in senso strettamente medico, ma anche alberghiero, perché inevitabilmente, in stanze con quattro letti, serve comunque una soglia massima. In ogni caso, nella stessa circolare si ribadisce anche l'importanza di continuate con la sorveglianza e il monitoraggio della situazione epidemiologica, per individuare tempestivamente eventuali variazioni. La linea guida è come sempre il buonsenso, in modo da ampliare le possibilità di visita per pazienti e familiari, per favorire anche i rapporti personali che in molti casi hanno un ruolo importante nello stesso percorso di cura, ma sempre nel rispetto delle precauzioni. Anche perché sul fronte dei dispositivi di protezione individuale ci atteniamo ancora alle indicazioni della precedente proroga fino al 31 maggio».
Il riferimento è alla precedente circolare diramata dal dg Annicchiarico che all'inizio del mese, nel trasmettere il decreto del ministero della Salute del 28 aprile - con il quale è stato disposto il mantenimento dell'obbligo delle mascherine fino al 31 dicembre nei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specie se ad alta intensità di cura -, ha indicato una linea più prudente mantenendo in vigore l'obbligo di utilizzo della mascherina in tutti i locali interni delle strutture sanitarie e ospedaliere, anche se non adibiti espressamente all'attività sanitaria e assistenziale, e pure nelle strutture socio-assistenziali anche non residenziali, limitatamente agli operatori.


L'INCONTRO
Riguardo all'allargamento delle visite, Giovanni Luca Avanzi, direttore dell'Iras, la più grande Rsa del Polesine, sempre al centro anche delle ben note e intricate vicende per il suo salvataggio, spiega come ieri mattina «è arrivata la comunicazione regionale e abbiamo organizzato un incontro con le coordinatrici per capire le modalità di incremento delle visite».

L'incontro è in programma oggi e Avanzi rimarca che «sicuramente apriremo un po' di più ma dobbiamo valutare perché nella circolare non ci sono indicazioni precise. Da un punto di vista politico e sociale l'indicazione è chiara: si vuole un ritorno alla normalità prima della pandemia riaprendo alle visite. Però non solo non viene detto cosa fare ma di vedere cosa è possibile fare, quindi non un indicazione vincolante e precisa ma un auspicio, e al tempo stesso si ribadisce anche l'importanza delle buone pratiche. Lunedì abbiamo un incontro del coordinamento dei direttori delle Rsa polesane e sicuramente ci confronteremo anche su questo».

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