Pescatori contro Plastic Free: «Siamo noi le sentinelle del mare»

Domenica 8 Maggio 2022 di Anna Nani
Una manifestazione di pescatori a Scardovari

PORTO TOLLE -«Basta propaganda distorsiva che nuoce alla categoria dei pescatori». A manifestare la propria preoccupazione è Virginio Tugnolo, pescatore di lungo corso con un passato di dirigente della coop Pila ed ex consigliere comunale a Porto Tolle, che ha deciso di difendere la categoria da quelle che, a suo dire, ritiene essere poco edificanti riferimenti al comparto ittico fatti da Riccardo Mancin, referente regionale di Plastic Free, a latere della passeggiata ambientale a Boccasette nella quale è stata raccolta una tonnellata di sporcizia, specialmente plastica. 
IN DIFESA DELLE ATTIVITÀ 
«Pur lodando l’iniziativa di ripulire le nostre spiagge dai rifiuti di ogni genere – scrive in una nota Tugnolo -. Dove coinvolgono anche i bambini all’insegna di un’educazione al rispetto verso l’ambiente e ciò che li circonda, mi sono stancato e ora dico basta. Ritengo questa enfatizzazione pubblicitaria distorsiva, pericolosa, dannosa dell’immagine dei pescatori e degli allevatori. Il nostro è un territorio dall’ambiente fragile dove l’uomo cerca di rimanere in armonia con ciò che lo circonda. Per questo le nostre attività produttive da sempre si prodigano per il bene dell’ambiente e la sua sostenibilità». 
Il pescatore poi puntualizza: «Il tema plastica e rifiuti sulle nostre coste e lungo gli argini è un tema ben noto ed annoso, ma si sa che dal Po scenda di tutto, per non dire quello che noi stessi troviamo in mare e che con ogni probabilità è collegato all’imponente traffico mercantile, crocieristico e diportistico che non ha niente a che vedere con pescatori ed allevatori locali». 
PROPAGANDA DISTORSIVA 
L’inquinamento sarebbe un problema molto più ampio secondo Tugnolo, che rimarca: «Noi pescatori-allevatori siamo le vere sentinelle del mare.

In questo territorio abbiamo dato prova di lungimiranza, laddove il Governo e le istituzioni solo oggi emanano decreti legislativi “Salva mare” noi da anni, con tutti i limiti logistici, ci siamo attivati con raccolte selettive di qualsiasi tipo di materiale avvistato e raccolto a mare, non solo quindi materiale di scarto della nostra produzione. È evidente che una piccola percentuale, ma sottolineo molto piccola, a causa delle mareggiate possa sfuggire ma questo non giustifica certe affermazioni». All’operatore ittico infine proprio non va giù il collegamento tra il ritrovamento di un delfino spiaggiato e il mondo pesca: «La morte dei delfini o altri esseri acquatici può essere indotta da diverse concause. Proprio per dimostrare quanto noi del mondo della pesca siamo attenti all’ambienta, alla salvaguardia dell’eco-sistema marino e degli animali che vivono in questo habitat abbiamo dato la disponibilità a essere partner dell’Università di Padova nell’ambito del progetto Life Delfi (per soccorrere i delfini trovati impigliati negli attrezzi da pesca ndr)». 

Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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