Nuovi scavi a Frattesina e Villamarzana: emerge il Polesine dell'età del Bronzo e del Ferro

Martedì 22 Novembre 2022 di Marco Scarazzatti
Rilevamenti a Villamarzana
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ROVIGO -  Villamarzana è stata protagonista, per cinque giorni, della ripresa di importanti scavi archeologici. Un vero e proprio evento, che avrebbe dovuto iniziare sei anni fa, ma che poi era stato messo in sospeso a causa di permessi da ottenere, e che sono finalmente giunti. «Le nuove indagini a Villamarzana rientrano in un nuovo, grande progetto di ricerca, finanziato dalla Fondazione Cariparo, incentrato sulla protostoria del Polesine e in particolare su periodo compreso tra la tarda età del Bronzo e i primi inizi dell’età del Ferro (XII-IX secolo a.C.) - spiega Michele Cupitò, docente di Protostoria europea e Protostoria dell’urbanizzazione in Italia settentrionale, al Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova -. In questo periodo, infatti, quest’area era al centro di una rete di rapporti e di scambi che andava dall’Europa settentrionale all’Egeo e al Mediterraneo orientale. Il progetto finanziato dalla Cariparo si chiama “Prima Europa. La Protostoria nel Polesine”».

IL PROGETTO

Il progetto è coordinato dalla Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza. Il soprintendente è Vincenzo Tiné, mentre il funzionario archeologo incaricato è Paola Salzani. Tre sono i siti interessati dalle nuove ricerche: Frattesina di Fratta Polesine, Campestrin di Grignano Polesine e, appunto, Villamarzana. A Frattesina e Campestrin operano il Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma e il Cpssae di Rovigo. I direttori delle ricerche a Frattesina e Campestrin sono Andrea Cardarelli, ordinario di Preistoria e Protostoria alla Sapienza e Paolo Bellintani, funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia di Trento, nonché presidente del Cpssae. Il direttore delle ricerche a Villamarzana è invece Michele Cupitò.
«Gli scavi recenti a Villamarzana rappresentano solo un primo step del progetto di ricerca programmato in questo sito. Si è trattato di una estesa campagna di prospezioni magnetometriche, svolte dalla Cornelius Meyer Prospection di Berlino. Sono stati indagati complessivamente 20 ettari. L’area sottoposta ad indagini si trova tra via Anconeta, via Gramsci e a sud di via Gramsci. Molto importante è stato il supporto locale del gruppo culturale e di ricerca Il Manegium di Fratta, soprattutto nella figura di Doriano Tosarelli (residente a Gognano di Villamarzana, da sempre molto attivo in questo ambito, Ndr). L’abitato di Villamarzana è stato molto importante nelle dinamiche storiche che hanno interessato Italia, Europa e Mediterraneo, nei secoli intorno al 1000 a.C.».

L’INSEDIAMENTO

Il grande insediamento di Villamarzana, scoperto alla fine degli anni 60, è ubicato su un dosso posto a circa 7 chilometri ad est dall’abitato di Frattesina e, al pari di quest’ultimo, si pone direttamente sull’asse dell’antico Po di Adria. Grazie alle numerose indagini di superficie, il sito occupava un’area posta tra la strada provinciale 24 a nord e l’argine del Tartaro-Canalbianco a sud, per circa 100 ettari. Un’estensione assolutamente inedita per un insediamento padano riferibile a questa fase della protostoria.
 

Ultimo aggiornamento: 16:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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