La piscina di Adria e il «debito» di mezzo milione di euro, l'avvocato che doveva trovare una soluzione ha rimesso il mandato

Adria Nuoto vanterebbe un credito nei confronti di palazzo Tassoni di mezzo milione di euro

Lunedì 23 Ottobre 2023 di Guido Fraccon
Piscina comunale Adria

ADRIA (ROVIGO) - Palazzo Tassoni rischia di annegare nella piscina comunale. L'avvocato Chiara Bortoletto del foro di Venezia, la professionista alla quale la giunta Barbujani aveva affidato l'incarico di valutare la percorribilità di una soluzione transattiva in relazione al braccio di ferro in corso con Adria Nuoto, ha rimesso il mandato. Non sono ancora state rese note le motivazioni della scelta, ma quasi sicuramente ha influito l'interrogazione presentata da Fratelli d'Italia, con cui i consiglieri Sandra Passadore e Simone Ceccarello hanno chiesto lumi sulla delibera votata da quasi tutti i componenti della giunta.

Passadore e Ceccarello avevano puntato il dito su una presunta incompatibilità dell'assessore Giorgio Crepaldi, dati i suoi rapporti professionali, presenti o passati, con Bortoletto.

Il debito di mezzo milione

Il caso piscina era scoppiato dopo che il curatore fallimentare di Adria Nuoto si era dichiarato pronto ad assumere le opportune iniziative, anche di natura giudiziaria, per recuperare un credito che Adria Nuoto, fallita nell'ottobre del 2019, vanterebbe nei confronti di palazzo Tassoni, ben 518.936,18 euro, oltre gli interessi. Il Comune di Adria, secondo la curatela fallimentare, sarebbe debitore dell'importo di 338.490,09 euro, pari al 70% delle spese per le utenze dell'impianto natatorio dal 2007 al 2013, e di 180.446,09 euro per spese di straordinaria manutenzione anticipate da Adria Nuoto. Migliorie che la società biancorossa ha, secondo la sua valutazione, attuato con il beneplacito dell'Amministrazione comunale e che tuttavia questa, proprietaria della struttura, non ha mai contabilizzato e solo negli ultimi tempi contestato.

Proprio per cercare di uscire dal braccio di ferro il Comune nel 2015, giunta Barbujani 2, si era affidato all'avv. Pier Vettor Grimani di Venezia, chiedendo un parere in merito alle spese sostenute e alle richieste di rimborso avanzate. L'obiettivo era acquisire un parere stragiudiziale che definisse i rapporti, dopo che gli incontri tra le parti non erano andati a buon fine. Le richieste di Adria Nuoto erano state rigettate dall'Amministrazione che sostenne che la società aveva eseguito, sì, alcuni interventi urgenti, ma senza la preventiva autorizzazione e senza adeguati controlli da parte della municipalità; di conseguenza nulla era dovuto.

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