Cambiamento climatico, Luca Mercalli: «Il tempo è scaduto, il mare potrebbe arrivare a Rovigo»

Se non si riduce l'inquinamento per il climatologo il Delta del Po sarà sommerso

Lunedì 6 Novembre 2023 di Marco Scarazzatti
Luca Mercalli

COSTA DI ROVIGO - Una serata eccezionale con il professor Luca Mercalli, climatologo, glaciologo e volto conosciuto anche per la partecipazione a diverse trasmissioni televisive, ha visto la sala consiliare municipale di Costa di Rovigo gremita. Davanti a tanta gente si è parlato del cambiamento climatico e delle sue conseguenze. Mercalli il giorno dopo ha incontrato i ragazzi delle scuole costensi. Molte le domande poste dagli studenti dimostrando interesse e sensibilità verso questo tema fondamentale per il nostro futuro. Mercalli, che ha rifiutato di bere dalla bottiglietta in plastica predisposta dagli organizzatori sul tavolo, in quanto «pur avendo la scritta zero Co2, non è vero che non inquina», non è andato molto per il sottile, dichiarando che «le coste dell'Alto Adriatico finiranno sott'acqua se non si interviene riducendo l'inquinamento. Entro la fine del secolo il mare salirà di 120 centimetri, con un aumento di 5 gradi sulla temperatura globale. In particolare, la zona del Delta del Po e quelle limitrofe, entro fine secolo saranno completamente sommerse. Nella peggiore delle ipotesi, ovvero che non si verifichi un intervento per una drastica riduzione delle emissioni che causano l'innalzamento della temperatura, saremo davanti a un disastro di proporzioni quasi inimmaginabili. Il mare potrebbe arrivare fino a Rovigo.

L'ipotesi più rosea, che prevede però degli interventi tempestivi a livello internazionale, per dare risultati concreti entro il 2050, è di un innalzamento di circa 40 centimetri, con un aumento di 2 gradi medi sul termometro».

Inquinamento: il mare potrebbe arrivare a Rovigo

Numerosi i temi discussi da Mercalli, che dal 2015 al 2016 ha condotto su Rai 3 il programma "Scala Mercalli", «prima di essere cancellato, dato che le persone scomode hanno questo effetto - ha sottolineato il divulgatore scientifico - non salgo più in aereo da svariati anni, in quanto inquina troppo. Preferisco muovermi con la mia auto elettrica che ricarico direttamente a casa mia. Ogni italiano produce all'anno qualcosa come 7.000 chilogrammi di anidride carbonica. Sono troppi, anche se ci attestiamo a metà della classifica internazionale. Gli inverni freddi oramai non esistono più. Siamo sempre più alle prese con estati caldissime e con temperature che come successo a Floridia (Siracusa), l'11 agosto 2021, si avvicinano ai 50 gradi. I 48,8 gradi registrati due estati fa in Sicilia sono la temperatura massima record in Italia e in Europa, in circa 200 anni di osservazioni. Solo il Covid aveva avuto l'effetto positivo di far diminuire l'inquinamento». Secondo Mercalli, se non ci dovesse essere un'inversione di tendenza rispetto al modello di vita in atto, «da Grado a Venezia, da Chioggia a Rimini, tutta la zona è a fortissimo rischio. Il Delta si trova già sotto il livello del mare e rappresenta la zona più sensibile per i processi climatici in corso. Il tempo è scaduto: o si agisce o le conseguenze dirette, anche per l'Italia, non tarderanno ad arrivare. È solo una questione di qualche decennio. In particolar modo l'Alto Adriatico viene considerata come una zona a forte rischio, paragonabile al delta del Nilo o ai Paesi Bassi. Nell'ultimo secolo la temperatura è aumentata di 1,1 gradi, ma il riscaldamento terrestre è iniziato a partire dagli anni Ottanta. Nell'estate del 2022 abbiamo registrato una straordinaria ondata di calore "marina" nel Mediterraneo: fino a 5 gradi sopra la media. Le zone costiere risentiranno dell'aumento del livello marino e dovranno essere adeguatamente protette. Su tutte Venezia e il Delta. L'incremento attuale del mare è di 4,6 millimetri all'anno». 

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