Polesine, assunzioni in frenata nel primo trimestre, disoccupati a quota 11%. E' l'unica provincia veneta che fa peggio del 2022

Lunedì 17 Aprile 2023 di Francesco Campi
Il mercato del lavoro nel settore privato mostra una contrazione di assunzioni in Polesine

ROVIGO - L’unica provincia veneta che nel primo trimestre del 2023 ha fatto registrare un bilancio occupazionale peggiore rispetto all’anno scorso. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, in Polesine le posizioni di lavoro dipendente a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato nel settore privato sono sì cresciute di 1.766 unità, ma sono oltre un centinaio in meno rispetto alla crescita dello stesso periodo dello scorso anno, quando erano state 1.872.

Per non parlare del periodo pre-crisi, dal momento che nel primo trimestre del 2019 il bilancio occupazionale provinciale era stato oltre il doppio, con una crescita di 3.600 posti di lavoro. E questo nonostante marzo appena trascorso sia stato perfino migliore rispetto a marzo 2022, con 773 posti di lavoro in più rispetto ai 690 dell’anno scorso, in pieno rimbalzo post Covid, nonostante una flessione dello 0,9% del numero delle assunzioni rispetto al marzo di un anno fa, quindi con un calo ancora più sostenuto delle cessazioni.

IL CONFRONTO
Tuttavia, se si guarda al marzo del 2021, il confronto è impietoso, perché il bilancio era stato addirittura di 1.142. Un periodo fuori dall’ordinario, certo, ma pur senza guardare troppo indietro, il dato anno su anno evidenzia una contrazione sostanziosa delle assunzioni: dalle 8.283 del primo trimestre 2022 alle 8.048 del primo trimestre 2023. Fra l’altro tutto questo avviene mentre il lavoro agricolo alle dipendenze registra un pur lieve segno positivo dopo numerosi trimestri in calo. Un rallentamento, dunque, che seppur al momento non può essere letto come tendenziale, anche alla luce del fatto che il Polesine è stata la provincia che ha subìto meno contraccolpi occupazionali nel periodo più nero della pandemia, non va trascurato. Anche perché i campanelli di allarme vengono anche dalle vertenze che si stanno aprendo sul territorio, dalla grande distribuzione, vedi la scelta della Coop di chiudere il suo più grande punto vendita a Rovigo, quello in centro in via del Sacro Cuore, smistando i 31 lavoratori in gran parte fuori provincia, alla logistica con la preannunciata chiusura del magazzino Geodis a Villamarzana, dove erano impiegati 140 lavoratori.
Non solo, ma l’aspetto che dà nell’occhio è la controtendenza rispetto alle dinamiche del resto del Veneto. Come nota Veneto Lavoro, infatti, «per il mercato del lavoro regionale il primo trimestre dell’anno ha espresso un saldo positivo per più 29.300 posti di lavoro dipendente, un bilancio migliore dell’analogo periodo di tutti i quattro anni precedenti compresa la situazione pre-crisi del 2019, e il singolo mese di marzo ha registrato 17.200 posti in più, superando anche in questo caso i valori toccati in precedenza. Dopo la situazione incerta di gennaio e il buon risultato di febbraio, nell’ultimo mese si è dunque rafforzato il confronto positivo con il 2022 (più 15.900) e con il 2019 (più 11.700). A partire dal 23 febbraio 2020 e fino alla fine dell’ultimo mese osservato, il bilancio occupazionale grezzo del settore privato con riferimento ai tre contratti principali è stato in Veneto positivo per più 80.500 posizioni lavorative».

POCHE DISPONIBILITÀ
Al momento, fra l’altro, in Polesine non si registra nemmeno un particolare incremento delle dichiarazioni di disponibilità, che vengono presentate da chi è disoccupato o ha ricevuto comunicazione di licenziamento per accedere ai servizi di reinserimento nel mercato del lavoro: nel primo trimestre 2021 erano state 1.404, lo scorso anno 1.532 e quest’anno 1.593. Nel primo trimestre del 2019, l’anno ante Covid, erano state duemila. I disoccupati in provincia al 31 marzo scorso assommavano a 18.856, in netta prevalenza donne, 11.144, ai quali vanno sommati i 4.253 in sospensione o conservazione, ovvero con contratti aleatori o a bassissimo reddito. Insomma, una platea di 23.109 persone che cercano un lavoro vero, oltre l’11% dell’intera popolazione polesana.

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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