Rovigo. Dopo 50 anni il piano di consolidamento delle sponde dell'Adigetto: spesa di 30 milioni di euro

Il progetto è tra quelli finanziati dal Pnrr: l'ultimo intervento risale agli anni Settanta

Sabato 2 Settembre 2023 di Nicola Astolfi
Adigetto

ROVIGO - Sponde dell'Adigetto più sicure e maggiore efficienza con l'automazione della rete di "vettoriamento", in termini tecnici, nei sistemi di regolazione e telecontrollo delle paratoie per il prelievo, la regolazione della portata e la distribuzione d'acqua. Con il secondo progetto in termini di importo, pari a 30 milioni, tra quelli finanziati in Veneto dal Pnrr per le infrastrutture irrigue, il Consorzio di bonifica Adige Po è pronto alla consegna dei lavori e tra 45 giorni circa alla loro partenza, per realizzare un'opera davvero ambiziosa, che dovrà essere completata entro il 2026. Risaliva agli anni '70 l'ultimo intervento di questa portata sul canale Adigetto, che è il collettore irriguo principale nel comprensorio (esteso 121.150 mila ettari) presidiato dal Consorzio, con 1.700 chilometri di rete idraulica gestita, nella canalizzazione secondaria tra Adige e Po, dall'Alto Polesine a Loreo. Beneficeranno dell'opera dieci comuni: Badia, Lendinara, Fratta, Villanova del Ghebbo, Costa, Rovigo, Ceregnano, Villadose, Adria e Pettorazza Grimani.

Il traguardo è doppio: ripristinare la sicurezza idraulica e rendere più efficiente la capacità di invaso a scopi irrigui dell'Adigetto, sui quasi 67 chilometri tra Bova di Badia Polesine, dove nasce, e Botti Barbarighe.

I programmi

«In questi ultimi due mesi - spiega il presidente del Consorzio, Roberto Branco - si è aperta una fase nuova, con un direttore a tempo pieno per i prossimi cinque anni». È il 51enne Marco Volpin, già dirigente all'Area tecnica al Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara. E così nella sede in piazza Garibaldi, presidente e neo direttore, in sostituzione di Giancarlo Mantovani dopo otto anni di direzione dell'ente, hanno presentato le prospettive e lo stato dell'arte raggiunto negli ultimi cinque anni, nei quali il Consorzio ha ottenuto, impegnato e riversato sulla gestione attiva del territorio, più di 71 milioni provenienti da diverse linee di finanziamento, compresi i 30 per l'intervento sul sistema canali Adigetto-Scortico-Malopera e le opere connesse per l'irrigazione, finanziato dal Pnrr. In attesa invece di adeguato finanziamento, il Consorzio ha a oggi cantierabili ulteriori 45 milioni circa di opere da realizzare. Tra le nuove opportunità di finanziamento, la principale arriva dal Pnissi, il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico. Per questo il Consorzio ha presentato 6 proposte di progetto, per quasi 48 milioni: la più rilevante è realizzare uno sbarramento mobile sul fiume Adige in località Bova. Dove intanto, verso fine ottobre, si terrà il taglio del nastro sulla posa della prima pietra dell'opera da realizzare per il canale Adigetto, presentata ieri. «Con il Pnrr - ha detto il neo direttore - il mio predecessore è riuscito ad avere questo finanziamento di 30 milioni, ora da realizzare in quattro lotti, così suddivisi per esigenze di affidamento, che avranno un forte indotto per lo sviluppo delle imprese locali (quelle polesane sono dieci su un totale di dodici, ndr). Saranno sistemate le sponde dell'Adigetto, con l'informatica e l'elettronica si arriverà a un efficiente ed efficace utilizzo delle risorse idriche. Le nuove sponde saranno realizzate in pietrame, posato su tessuto, attenuando così anche i problemi di scivolamento per persone e animali: non si vedrà più la sponda liscia di calcestruzzo, adottando una soluzione più sostenibile per l'ambiente e più sicura». Volpin, insieme al presidente Branco ha rassicurato i frontisti: «L'impegno è eseguire i lavori con l'acqua presente, senza conseguenze per i frontisti, ai quali la lettera di avviso dell'inizio dei lavori è già stata inviata». 

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