ROVIGO - Il 2023 dal punto di vista atmosferico è iniziato esattamente come era finito il 2022: con il Pm10 oltre i limiti di legge.
SFORAMENTI
A Rovigo, dal 19 dicembre, la centralina di largo Martiri ha sempre visto il livello di particolato superare il valore massimo stabilito a tutela della salute di 50 microgrammi per metro cubo di aria, salvo la parentesi del 30 dicembre, quando la pioggia ha lavato un po' l'aria e il valore si è attestato a 48 microgrammi. Nel corso del 2022 ormai archiviato, i superamenti del livello di giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo sono stati 65, quando il valore massimo di sforamenti ritenuti accettabili è fissato a 35 in un anno. Un valore che Rovigo supera da anni, anche se nel 2022 ha fatto peggio del 2021, quando gli sforamenti erano stati 53. Peggio era andata nel 2020, un anno decisamente nero per Rovigo, con ben 83 sforamenti annuali, il record degli ultimi anni, superando gli 80 del 2017, oltre che i 69 del 2019, i 48 e i 45 rispettivamente del 2018 e del 2016, gli anni meno peggiori, così come i 75 del 2015 che era stato un altro anno non particolarmente rassicurante.
STOP AI VEICOLI
Per quanto riguarda le limitazioni alla circolazione previste dall'ordinanza antinquinamento, con il livello rosso, da lunedì a domenica, dalle 8.30 alle 18.30, festivi infrasettimanali inclusi, è vietata la circolazione delle auto e dei veicoli di trasporto merci categoria N alimentati a benzina di classe da Euro 0 a 2, di auto a gasolio da Euro 0 a 5, di autoveicoli trasporto merci categoria N a gasolio da Euro 0 a 4 e solo dalle 8.30 alle 12.30, anche degli Euro 5, nonché di motoveicoli e ciclomotori Euro 0 e 1. Possono circolare i veicoli con motore elettrico o ibrido, veicoli alimentati a Gpl o metano. È poi prevista poi la limitazione della temperatura a un massimo di 18 gradi, con tolleranza di due gradi, in abitazioni, uffici, attività ricreative, attività commerciali, attività sportive e attività scolastiche, e a un massimo di 17 gradi nelle attività industriali e artigianali. Inoltre, divieto di utilizzo di caldaie, stufe, caminetti alimentati a legna, cippato o pellet, di classe 1 stella, 2 stelle e 3 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo. Il divieto si estende anche alle combustioni all'aperto di piccoli cumuli di materiale vegetale da attività agricole e forestali, ma anche a barbecue, fuochi d'artificio e falò rituali. Ovvero, se nulla cambia, il brusavecia diventa fuorilegge.