Sui muri la storia della città: festival di street art ed esplosione di colori a Porto Viro

Domenica 11 Luglio 2021 di Enrico Garbin
Uno dei partecipanti al festival davanti alla propria opera

PORTO VIRO - La storia di Porto Viro diventa un percorso disegnato sui muri della città. Rimandano, infatti, tutti alla fusione tra Contarina e Donada i murales che sono stati consegnati alla città al termine della prima edizione del festival di street art “Be One 21” curato dall’associazione culturale Wallabe con il patrocinio dell’amministrazione comunale e il contributo della Fondazione Cariparo. 

CINQUE OPERE 

Quattro opere, diventate poi cinque, che attraverso l’arte e utilizzando tecniche diverse, parlano del valore dell’inclusione e della condivisione realizzata con la nascita di Porto Viro, ma declinabile anche in tanti altri modi. In questo senso, l’opera più esplicita è forse quella realizzata da Artez, artista serbo tra i più noti al mondo, con “Story of two towns – storia di due comuni”. 
Realizzata sul muro dell’edificio di via Contarini a fianco della chiesa di San Bartolomeo, e cioè in una delle porte della città, vede due figure femminili che leggono un libro insieme, cioè condividono la cultura che è la base per crescere insieme. E dato che i colori degli abiti sono rosso e blu, gli stessi dei vecchi stemmi di Contarina e Donada, ecco svelata l’identità delle due donne. 

STREET ART

Pioniere della street art italiana, il milanese Pao ha in qualche modo completato la ludoteca “La bottega di Pinocchio” realizzando appunto il personaggio che le dà il nome e trasformando i muri dell’edificio nelle pagine della favola. Con l’opera tridimensionale “Ti regalo un fiore” che compare nella parete di una delle casette Ater che si affacciano sulla rinnovata piazza Caduti Triestini, il pugliese-milanese Cheone mostra un bambino che sembra uscire dalla parete per raccogliere una margherita e, in qualche modo, interagire con il contesto circostante. 
Anche qui, l’unione tra Donada e Contarina è richiamata con le due margherite intrecciate nel cappellino del bimbo. 

CINQUANTA METRI 

Sul muro di cinta della biblioteca comunale, infine, il polesano Zentequerente ha dato vita a “Tomo su tono”, un racconto su come l’arte e la cultura siano veicoli di inclusione, di ispirazione e di crescita. Ma anche un’opera che, sviluppata su oltre cinquanta metri di lunghezza con una dozzina di lunette, risulta quasi più facile da vedere e apprezzare di persona. Tenuto nascosto fino all’ultimo -per quanto possibile in una realtà come Porto Viro- un quinto murales è stato realizzato, sempre in ambito del Be One 21 e da Wallabe, nella parete della scuola elementare di Taglio di Donada dall’artista serba Natasa Lajovic dopo aver lavorato con Artez alla sua opera. Una sorta di ringraziamento alla città che in questa settimana di permanenza ha scoperto essere gentile e accogliente. I murales sono stati inaugurati in coincidenza con la presentazione del progetto di riqualificata piazza Caduti Triestini. 
 

Ultimo aggiornamento: 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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