Strutture sotto stress, attività dimezzata nelle sale operatorie

Mercoledì 31 Marzo 2021 di Francesco Campi
Operatori in Terapia intensiva

ROVIGO  - Da oggi passano da 18 a 20 i posti letto attivati nella Terapia intensiva al Covid Hospital di Trecenta. A testimonianza di una situazione che continua a permanere altamente critica. Ieri non c’è stata una variazione nel bilancio complessivo dei posti letto Covid, 106 occupati come lunedì, anche se, purtroppo, due posti si erano liberati per la morte di altrettanti pazienti, ma sono stati subito occupati da nuovi ricoverati. E restano 18 i pazienti di area critica, uno nella Rianimazione dell’ospedale di Rovigo e 17 in Terapia intensiva a Trecenta. Per quanto riguarda gli 88 pazienti di area non critica, invece, 70 in Area medica e terapia semintensiva respiratoria al quarto piano del San Luca, dove complessivamente i posti letto attivati sono 82, mentre 11 sono in Malattie Infettive a Rovigo e 7 nell’Area medica Covid riaperta all’ospedale di Adria, nell’ex Cardiologia, da sabato scorso, anche per una questione territoriale e di migliore distribuzione del personale da destinare all’assistenza dei pazienti Covid, evitando una totale concentrazione di medici e infermieri su Trecenta, “ingessando” tutto il sistema. Che, tuttavia, è comunque già abbondantemente sotto pressione, come nei momenti più duri della seconda ondata, a cavallo fra fine dicembre e inizio gennaio.
STRUTTURE SOTTO STRESS
È allora che era stato raggiunto il record di 19 pazienti di area critica, purtroppo oggi molto vicino, anche se, invece, il numero totale di pazienti era arrivato a 138. Ma la situazione attuale, comunque, non sembra affatto rassicurante. Da lunedì è stata sospesa nuovamente tutta l’attività chirurgica programmata non indifferibile e tutta l’attività specialistica ambulatoriale, eccetto le prestazioni con codice di priorità come U e B. «Il rapido evolvere dello scenario epidemiologico impone la ulteriore determinazione dei posti letto di Terapia Intensiva del Covid Hospital di Trecenta», si legge nella nota del direttore facente funzione della Funzione ospedaliera Carla Destro nella quale si definiscono i nuovi turni dell’assistenza medica e si rimarca come tutto questo «comporta la rimodulazione delle attività di sala operatoria di Rovigo, la cui programmazione verrà modificata per la quota di sedute programmate per “urgenza differita”, che saranno garantite nella fascia oraria pomeridiana, dalle 14 alle 20 dal lunedì al venerdì, anziché dalle 8. Resta inteso che le emergenze saranno sempre garantite h 24».
I PAZIENTI
Per quanto riguarda l’età dei pazienti, dalla ricognizione regionale emerge come fra i ricoverati alle 9 di ieri mattina, che in totale risultano un numero ancora superiore ai 106 del report provinciale, ben 117, 9 abbiano meno di 50 anni, anche se fortunatamente non ci sono degenti con meno di 14 anni, 45 siano invece nella fascia fra i 50 ed i 69 anni, che è ora il target apparentemente più colpito, probabilmente anche per i primi effetti della vaccinazione, che ha già raggiunto un alto numero di ultraottantenni che prima rappresentavano la fascia maggiore dei ricoverati ed ora invece appare quasi residuale con 10 pazienti ultranovantenni e 17 fra 80 e 89 anni. Sono infine, 36 i pazienti fra 70 e 79 anni. Dal punto di vista della gravità dei quadri clinici, sempre da quanto riportato nel report della Regione, oltre a 17 pazienti critici intubati, ce ne sono comunque altri 32 definiti “critici”, quindi in subintensiva polmonare, e per altri 56 pazienti si parla sempre di “condizioni severe”.
CLASSI D’ETÀ
Dei 49 pazienti classificati come gravi, infatti, 5 hanno meno di 50 anni, 29 hanno fra i 50 ed i 69 anni, 12 fra i 70 ed i 79 anni, mentre solo 3 fra 80 ed 89 anni. Nonostante il quadro generale sia preoccupante e sia rapidamente peggiorato, la situazione dal punto di vista della graduazioni a cinque livelli adottata dalla Regione per valutare il tasso di riempimento vede la situazione dell’Ulss Polesana fra quelle che destano minori preoccupazioni in virtù dell’ampia disponibilità potenziale di posti letto. Il tasso di occupazione in area critica, per la quale sono attivabili fino a 28 posti letto, è in fase “arancione”, la quarta su cinque, in analogia con la media regionale, che a Rovigo scatta fra i 17 ed i 26 pazienti ricoverati. Invece, per l’area non critica, Rovigo è ancora in area gialla, la terza su cinque, che scatta fra i 66 ed i 108 ricoverati.
 

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