Altri quattro morti, tutti ospedalizzati. C’è anche un 52enne

Lunedì 11 Gennaio 2021 di Francesco Campi
Un reparto di Terapia intensiva

PANDEMIA - Numeri di lutti ai quali è difficile fare l’abitudine, anche se ogni giorno si ripropongono nella loro crudezza. Anche nel bollettino di ieri si dà conto di altri nuovi decessi Covid fra i residenti in Polesine, quattro, tutti di persone ospedalizzate, una delle quali aveva appena 52 anni, un uomo del Basso Polesine che era in Terapia intensiva al San Luca, così come un altro bassopolesano, di 68 anni, e un rodigino di 66. Tre uomini con un’età decisamente bassa rispetto alla media delle morti Covid in provincia, che è superiore agli 80 anni. A conferma di come, in questa seconda ondata, il virus abbia aumentato la sua spietatezza anche nei confronti di fasce d’età inferiori rispetto ai mesi scorsi. La quarta persona che si è spenta nelle ultime ore è una 88enne residente in un comune del Medio Polesine che era invece ricoverata in Area medica Covid, sempre a Trecenta.
RICOVERI IN AUMENTO
Nonostante i quattro decessi fra pazienti, portando a 281 il totale dei morti Covid in Polesine, il numero dei ricoverati torna a crescere, dai 132 di sabato ai 134 di ieri, continuando a mantenersi altissimo e non accennando a ridursi, anche se calano i posti letto occupati in area critica, ora 16 in Terapia intensiva a Trecenta e uno in Rianimazione a Rovigo, seguendo una tendenza che si nota in tutta la regione. Sabato, infatti, il numero complessivo di letti liberi in Terapia intensiva sui 700 attivati in tutto il Veneto era risalito a 93 rispetto ai soli 46 che si contavano il 31 dicembre. Questo, purtroppo, anche per un’elevata mortalità dei pazienti di area critica che in Polesine, ha spiegato il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella, si aggira attorno al 50%.
Per quanto riguarda l’area non critica, ieri erano 88 i pazienti in Area medica e semintensiva polmonare a Trecenta, 9 in Malattie infettive a Rovigo, uno in Psichiatria ad Adria e ben 18 nell’Area medica per acuti di Adria. A questi si aggiunge una donna che è stata ricoverata per altra causa in Ostetricia e Ginecologia a Rovigo, nell’area di isolamento perché risultata positiva al momento del ricovero in ospedale.
CONTAGI E GUARIGIONI
Sul fronte dei nuovi casi, ieri ne sono emersi 101, un numero ancora consistente che fra l’altro, sempre come spiegato da Compostella, a livello di statistiche significano mediamente altri tre ricoveri, uno dei quali di Area critica nel giro di una decina di giorni.
Vicinissimo a quota 100, però, è anche il numero delle nuove guarigioni accertate, 97, così che il numero dei polesani attualmente positivi è cresciuto di appena quattro unità, attestandosi a 2.846. Dal punto di vista dell’incidenza, indicatore utile per valutare la diffusione del virus, rapportando il numero dei nuovi casi al numero di persone sottoposte a test, il valore è pari a 7,02%, un numero basso rispetto alle medie regionali e nazionali, ma alto per il trend polesano. La prevalenza, il numero di positività totali, arrivate a 8.838, in rapporto al numero di abitanti sale a 3,84%: un polesano ogni 26 è stato contagiato.
CASE DI RIPOSO
Delle nuove positività di giornata, altre 24 sono emerse nelle case di riposo. La metà, undici ospiti e un operatore, alla casa di riposo di Papozze che sta vivendo la fase di espansione del focolaio, arrivato ora a 38 ospiti e 18 operatori positivi, con un grave problema per le tante assenze di infermieri che l’Ulss sta cercando di tamponare ricorrendo al personale dell’assistenza domiciliare. Ci sono poi altri tre casi al Csa di Adria, che resta il focolaio al momento più esteso, con 87 ospiti e 14 operatori positivi, e un altro ospite e due operatori della casa di riposo di Villadose, altro focolaio consistente e attivo, che conta attualmente 36 ospiti e 21 operatori positivi, e altri due ospiti della casa di riposo di Crespino che portano a otto il totale delle positività.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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