Adria, primi ricoveri di pazienti-Covid. Ieri la giornata più nera: cinque decessi

Lunedì 21 Dicembre 2020 di Francesco Campi
Un reparto di Terapia Intensiva

L’EPIDEMIA - Nuovi record infranti giorno dopo giorno nel crescendo degli effetti nefasti del diffondersi del Coronavirus. Nelle 24 ore di riferimento dell’ultimo bollettino provinciale si segnalano ben 5 morti di polesani ricoverati fra gli ospedali di Trecenta e Rovigo, il numero più alto mai registrato. E il totale dei polesani morti, sia nelle strutture ospedaliere che a domicilio o nelle case di riposo, arriva quindi a 158. Questo significa che, in appena una settimana, sono state ben 27 le morti Covid fra i residenti in provincia di Rovigo.
I RICOVERI
Numeri indubbiamente preoccupanti, come altissimo resta il numero dei ricoverati Covid, 128, nonostante i cinque degenti che si sono spenti, ma, soprattutto, raggiunge il livello più alto mai toccato il numero dei ricoverati in area critica, con 17 pazienti in Terapia intensiva Covid al San Luca, su un totale di 20 posti letto attivati, cui si aggiunge un 18esimo, trasferito sabato nella Rianimazione dell’ospedale di Rovigo. Fra i ricoverati, ieri, anche due persone che si sono presentate in pronto soccorso, un 73enne di Rovigo, in condizioni così critiche da essere subito trasferito in Terapia intensiva a Trecenta, nonché una donna particolarmente giovane, appena 32 anni, del Basso Polesine, ricoverata invece in Malattie infettive a Rovigo.
COVID-HOSPITAL DI ADRIA
E questo quadro ospedaliero non tiene conto dei ricoverati “intermedi”, nei due ospedali di comunità Covid, a Trecenta e, da ieri, anche all’ospedale di Adria. Numeri che, fra l’altro, come ammesso venerdì dal direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella, non accennano a calare e, soprattutto, per quanto riguarda i ricoveri, gli effetti dei contagiati oggi si faranno sentite fra una decina di giorni, mediamente con tre ricoveri ogni 100 nuovi contagi.
TAMPONI POSITIVI
E anche ieri sono emerse ben 153 altre nuove positività, parzialmente controbilanciate da un numero di guarigioni inferiore alla metà, 73. Questo fa sì che, al momento, ci siano 2.764 polesani positivi, uno ogni 84, mentre il contagio da inizio epidemia ha raggiunto 6.316 persone, il 2,74% dei residenti in provincia. In modo più eloquente, un polesano ogni 36. «Il numero assoluto dei positivi si mantiene alto – ammette Compostella - perché il virus circola ancora molto. Facciamo un numero quotidiano elevato di tamponi nella nostra provincia, mediamente 4.500 al giorno, un numero molto alto anche in proporzione alle altre province: questa azione ci permettere di intercettare le persone positive preventivamente, prevenendo così l’allargamento del contagio. Da oggi (ieri, ndr) abbiamo aperto l’ospedale di comunità Covid ad Adria, come annunciato nei giorni scorsi, e abbiamo i primi 6 degenti».
LE CASE DI RIPOSO
Altri nuovi casi, intanto, continuano ad emergere nelle case di riposo. La situazione più difficile si conferma quella della Casa Albergo di Lendinara, dove con altri 6 ospiti e 3 operatori risultati contagiati il perimetro del focolaio arriva a un altro numero record: 141 positivi, 109 ospiti e 32 operatori. Fra i nuovi contagi emersi, anche atri cinque al Csa di Adria, due ospiti e tre operatori, con il totale dei positivi che arriva a 26 ospiti e 9 operatori. In totale sono 15 su 20 le Rsa polesane con almeno un caso, in sei solo di operatori, 100 in tutto, in otto strutture invece si registrano positività fra gli ospiti, 272 in tutto.
SCUOLE
Un nuovo caso è emerso anche in ambito scolastico, il contagio di una maestra della scuola primaria “Anna Frank” di Adria. Per questo, ieri, i bambini e il personale docente e non docente che ha avuto contatti con il caso positivo, sono stati sottoposti a tampone. Tamponi che, proprio ieri, hanno raggiunto il ragguardevole numero di 261.885, di questi 151.683 molecolari e 110.202 antigenici rapidi. Per quanto riguarda i decessi, si tratta di una 75enne altopolesana che era ricoverata in Malattie infettive a Rovigo, una 90enne bassopolesana e una 92enne rodigina che erano ricoverate in Area medica e semintensiva Covid al San Luca, di un 76enne residente fuori provincia che era in Terapia intensiva sempre a Trecenta e di un 91enne di Rovigo che è arrivato al pronto soccorso in condizioni critiche e che si è spento poche ore dopo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci