Il caso Concadirame: l'ex-mulino è stato demolito 7 anni fa, ma il Comune non si fa rimborsare

Domenica 27 Agosto 2023 di Elisa Barion
La zona degradata dell'ex-mulino e della chiesa di Concadirame

ROVIGO - Era il lontano 8 marzo 2016 quando le ruspe tanto care all’allora sindaco Massimo Bergamin entrarono in azione a Concadirame, nella centrale via San Gregorio, per demolire l’ex mulino. L’edificio, di proprietà privata, da anni risultava chiuso e abbandonato, e il suo stato di conservazione lo rendeva pericolante e pericoloso per l’incolumità dei passanti. Il percorso che ha portato all’abbattimento, però, era iniziato molto prima. Da una decina d’anni prima delle ruspe, ossia almeno dal 2006, il Comune a suon di ordinanze aveva imposto alla proprietà di mettere in sicurezza l’area. Ordinanze che sono rimaste lettera morta.

Oggi quel luogo è passato dalla padella alla brace. Certo, i rischi per l’incolumità dei cittadini sono stati azzerati, ma la zona è rimasta comunque abbandonata a se stessa. Da sette anni a questa parte, infatti, nessuno tra Palazzo Nodari e tanto meno i proprietari, si sono fatti carico di ripulire l’area dalle erbacce e mantenere un minimo di decoro. Al contrario: c’è stato qualcuno che ha pensato di depositarvi qualche rifiuto, anche ingombrante. E così al posto del vecchio mulino ora è nata una discarica a cielo aperto. Il tutto proprio davanti alla chiesa parrocchiale che si affaccia sul lato opposto di via San Gregorio, a due passi dal bar e dal ristorante della frazione, nel cuore della piazza.

SOLDI MAI RECUPERATI

In tutto questo, la spesa sostenuta dal Comune e dunque, da tutti i cittadini, per la demolizione dell’ex mulino che avrebbe dovuto essere eseguita dai proprietari, è stata recuperata? A quanto pare no. Che sia stata una dimenticanza degli uffici o un empasse dovuto al passare del tempo, al susseguirsi delle amministrazioni con in mezzo un periodo di commissariamento del Comune, sta di fatto che i circa 28mila euro di fondi pubblici non sono mai rientrati nelle casse di Palazzo Nodari. E non è neanche mai stato dato corso a quella che poteva essere una valida alternativa utile per la comunità della frazione. Ovvero procedere con l’esproprio dell’area abbandonata a compensazione della spesa di demolizione. Esproprio al quale il Comune avrebbe dovuto, a quel punto, aggiungere una somma neanche troppo consistente per acquisirne la proprietà per scopi di pubblica utilità.
Proprio in questo passaggio, potrebbero entrare in campo le ipotesi di utilizzo formulate dal capogruppo della Lega Michele Aretusini: migliorare la viabilità di Concadirame, utilizzando quel terreno per realizzare un collegamento con via Donatori oppure la creazione di una piazzetta per riqualificare il centro della frazione. Il consigliere ha anche proposto di far decidere agli stessi residenti quale impiego riterrebbero più opportuno. Sta di fatto che dopo sette anni, dopo due amministrazioni comunali e dopo un commissariamento, l’area dell’ex mulino è ancora un punto nero per la frazione e la vicenda è tutt’altro che risolta. E oltre al danno la beffa: le risorse pubbliche spese per demolire un edificio totalmente decadente non sono ancora state recuperate.

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