Ceregnano. Segno più per la Tmb, l'azienda aumenta il fatturato e arriva a 160 milioni di euro

Rafforzata la partnership con la giapponese Makino: iniziata trent'anni fa, ha portato all'acquisto della macchina numero 100 dalla società nipponica

Sabato 27 Maggio 2023 di Marco Scarazzatti
Tmb incontra delegazione nipponica

CEREGNANO (ROVIGO) - La corsa all'automazione robotica, all'auto elettrica è in pieno svolgimento. E Tmb, azienda veneta della meccanica di precisione con 968 collaboratori, 160 milioni di euro di fatturato, con stabilimenti a Monselice e Ceregnano, consolida gli investimenti in innovazione, per la produzione di componentistica in alluminio di elevata prestazione per il mondo delle due e quattro ruote. E per questo rafforza la partnership con la multinazionale giapponese Makino. Una partnership iniziata trent'anni fa, che ha portato all'acquisto della macchina numero 100 dalla società nipponica, leader mondiale nella produzione di macchine specializzate in fresatura ad alta velocità, microlavorazione, componentistica, lavorazione del titanio nei settori automotive, aerospaziale, medicale e stampi.
Una delegazione della società nipponica è stata in visita allo stabilimento di Ceregnano. L'incontro ha suggellato la collaborazione tra le due società. Una partnership industriale, dalla progettazione, innovazione e codesign, che posiziona Tmb tra i migliori clienti della società nipponica. Negli ultimi tre anni il fatturato è aumentato di 60 milioni di euro (nonostante la chiusura forzata di sei mesi per il Covid), sono stati fatti 40 milioni di euro di investimenti negli ultimi quattro anni, oltre 300 robot funzionanti, 10,5 milioni di pezzi lavorati nel 2022, 370mila euro donati alle famiglie di Ceregnano, Rovigo e Monselice, 420mila euro investiti nell'ultimo anno in progetti. Questi sono solo alcuni dei numeri di questa società, fiore all'occhiello del Polesine.


La storia


«Fondata nel 1961, Tmb nasce come officina meccanica Betto Antonio a Pernumia, per i servizi di lavorazione meccanica per conto terzi - ha raccontato il presidente Massimo Betto - l'unica costante, da marchio di fabbrica dell'azienda, è l'alluminio. Negli anni Ottanta sono arrivati i primi investimenti sulle macchine a controllo numerico, che hanno aumentato la produzione e la precisione, sgravando l'operatore da incarichi troppo manuali. Nel 1986 l'azienda si è spostata a Monselice, nell'attuale sede di via Umbria, dove ha iniziato ad ampliarsi, ottenendo le prime certificazioni di qualità Iso 9.000».
Pietro Betto, responsabile delle macchine e delle lavorazioni, ha proseguito ricordando che «abbiamo acquisito ordinativi con primaria clientela estera, espandendo successivamente la produzione ad altri due stabilimenti nella stesa zona industriale di Monselice. Nel 2011 si è avuta l'acquisizione della Bassano Grimeca, trasferendo il nostro know how nel settore automobilistico, e riattivando impianti che erano già disponibili per forniture ad alti volumi alla clientela internazionale». Si è così innescata una progressione di crescita, iniziata con l'assorbimento di 300 lavoratori, che sono passati a 950 unità. «Tmb è diventata una delle aziende leader su scala mondiale nella fusione e lavorazione dell'alluminio, per i veicoli a due e a quattro ruote - ha specificato Stefano Betto, responsabile della produzione fonderia - all'interno del gruppo c'è spazio pure per Alutecnos, una piccola storia imprenditoriale di persone unite dalla passione per la pesca sportiva, che hanno saputo credere nelle loro idee, fino a scrivere la storia dell'Albacore, una gamma di mulinelli da pesca potenti e raffinati, apprezzati dai pescatori d'altura di tutto il mondo. Un'altra sfida in uno scenario nuovo, che ha contribuito a sviluppare nuove prospettive e nuovi mercati, nuovi materiali e tecnologie innovative. Il complesso industriale di Ceregnano si estende su una superficie di 400mila metri quadri e vari stabilimenti, per un'area totale coperta complessiva di 185mila metri quadrati».
Presenti per Confindustria Veneto Est, il vice presidente Paolo Armenio e il direttore Massimo Barbin. Makino era rappresentata da Mario Rizzi (Ad di Makino Italia), Anders Ingermarsson (presidente di Makino Europa) e Shotaro Miyazaki (presidente di Makino Milling Tokyo).

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