Boara, via al progetto per il nuovo ponte

Martedì 2 Luglio 2019 di Alberto Lucchin
Boara, via al progetto per il nuovo ponte
ROVIGO - Anas conferma che entro qualche mese inizierà l'intervento di sistemazione del ponte sull'Adige tra Boara Polesine e Boara Pisani. L'azienda nazionale per la manutenzione delle strade statali spiega che i propri uffici sono nel pieno della fase di progettazione e che in ogni caso, prima di avviare il cantiere, sarà loro premura prendere contatto con gli enti locali coinvolti e con la Prefettura di Rovigo per cercare di limitare al minimo i disagi derivanti dalla chiusura di un così importante tratto della Statale 16 Adriatica. Già a maggio alcuni operai incaricati da Anas hanno svolto dei carotaggi sull'infrastruttura che collega le province di Rovigo e Padova lungo la Statale 16. Da queste ispezioni, finalizzate a capire quale sia il reale stato di salute di un ponte con almeno 70 anni di vita, è emerso come la situazione sia in realtà piuttosto compromessa e quanto sia importante intervenire nel più breve tempo possibile. Andrà svolta una manutenzione generale in grado di rimetterlo a nuovo e scongiurare situazioni ben più gravi. Sono anni che si inseguono le voci sulla necessità di mettere mano a quel ponte, visto che è costantemente sollecitato dal quasi ininterrotto passaggio di mezzi durante tutta la giornata e da anni non sono stati svolti particolari interventi di manutenzione (a parte qualche piccolo cantiere notturno, dedicato soprattutto alla copertura delle buche lungo la carreggiata).
SOLLECITAZIONI CONTINUEQuesto intenso traffico, al tempo stesso, lascia ben comprendere quanto sia difficile intervenire su quel tipo di infrastruttura senza creare disagi alla circolazione: interdirne completamente il passaggio, infatti, costringerà i rodigini diretti verso Padova, e viceversa, per chi è diretto verso il capoluogo polesano, a utilizzare altri tragitti che inevitabilmente porteranno a un collasso della viabilità se non saranno gestiti adeguatamente.
SOLUZIONI AL VAGLIOPer questo motivo, ieri Anas ha precisato come l'esigenza di intervenire sul ponte sia dettata dalla necessità di metterlo in sicurezza definitivamente, ma che non hanno intenzione di procurare ulteriori disagi alle cittadine coinvolte, per questo motivo non si azzardano a dare specifiche date di chiusura se prima non sarà conclusa la fase progettuale dell'intervento e, soprattutto, non saranno state attivare le giuste soluzioni da adottare.
L'ALTERNATIVANelle scorse settimane, voci interne ad Anas parlavano di un cantiere lungo almeno un mese e che le soluzioni sin qui studiate per convogliare il grande volume di traffico sono due: o attraverso l'autostrada, tra i due caselli di Rovigo e Boara (il consigliere regionale e comunale Graziano Azzalin ha già chiesto di rendere la tratta gratuita durante il cantiere), oppure realizzando un ponte Bailey, ovvero un bypass temporaneo che congiunga le due sponde dell'Adige, permettendo il passaggio di una buona parte della circolazione.
L'ESEMPIO DI OCCHIOBELLOMa al di là del potenziale utilizzo di un ponte temporaneo, l'altra soluzione fa subito venire alla memoria quanto è avvenuto lo scorso anno dall'altra parte del Polesine. Ad Occhiobello, infatti, sempre lungo la statale 16 Adriatica, si trova il ponte sul Po che congiunge Veneto ed Emilia Romagna. Questo è rimasto chiuso per ben tre mesi per una manutenzione straordinaria e la chiusura ha provocato parecchi disagi e polemiche. Questo è quanto potrebbe accadere anche a Boara, se Anas non gestirà per tempo la questione, anche se i tecnici hanno già specificato come sia loro intenzione prendere contatto quanto prima con gli enti locali interessati (presumibilmente i Comuni di Rovigo, Boara Pisani e Stanghella) e con il prefetto Maddalena De Luca, esaminando come attuare le soluzioni più adeguate. A pagarne le maggiori conseguenze sarebbe senza dubbio Rovigo, perché si troverebbe a dover smaltire un flusso di traffico molto maggiore lungo le proprie strade. L'obiettivo del sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, non appena saputo del futuro cantiere, è stato quello di allertare sin da subito i propri uffici e di tenere monitorata la situazione, per ridurre qualsiasi disagio ai minimi termini.
Alberto Lucchin
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