Per l'ex pub Macallan's un altro buco nell'acqua: bando deserto

Martedì 22 Agosto 2023
Per l'ex pub Macallan's un altro buco nell'acqua: bando deserto

ROVIGO - Ennesimo bando, ennesimo tentativo andato a vuoto. Il box numero 10 di piazzetta Annonaria, meglio conosciuto come l'ex pub Macallan's, fatica a trovare un futuro. Anche l'ultimo bando indetto dall'Amministrazione lo scorso maggio per l'assegnazione del locale di proprietà del Comune è andato, infatti, deserto.

Niente da fare, insomma: il locale continua a rimanere chiuso in attesa di una svolta che non arriva. Con la palla che è ancora nelle mani di Palazzo Nodari, chiamato a decidere che cosa fare per ridare vita all'immobile chiuso da ormai un decennio. Procedere con la pubblicazione di un nuovo bando oppure intraprendere la strada della trattativa privata nel caso ci fosse qualche soggetto interessato ad avviarvi una nuova attività imprenditoriale? Questo è il dilemma, se così si può definire, sul quale l'amministrazione è chiamata a fare una scelta per valorizzare l'immobile di cui è proprietaria.


 

MARCIA INDIETRO


Come mai anche l'ultimo bando sia andato deserto è difficile dirlo: la "procedura negoziata concorrenziale per l'affidamento in concessione a titolo oneroso dell'immobile di piazza Annonaria, identificato come box n.10" che era stata pubblicata lo scorso 3 maggio aveva raccolto l'interesse di due soggetti interessati ad acquisirlo. Al momento del passaggio successivo, però, qualcosa si è inceppato: le lettere di invito spedite da Palazzo Nodari ai due interessati con la richiesta di formulare un'offerta sulla base dei criteri stabiliti sempre dagli uffici comunali sono rimaste lettere morte. Perché, come spiega l'ultima determina dirigenziale che chiude l'intero procedimento, entro il termine della mezzanotte del ventesimo giorno successivo al ricevimento della lettera d'invito, non sono arrivate al Comune le tanto attese offerte per la partecipazione alla procedura negoziata.


 

I CRITERI


Eppure i criteri per l'assegnazione erano stati studiati nei minimi dettagli dagli uffici ed erano anche stati notevolmente cambiati rispetto ai bandi precedenti, andati anch'essi deserti, proprio per evitare l'ennesimo buco nell'acqua. Tra i criteri in questione, c'era la data del 31 dicembre 2024 individuata come «termine essenziale e perentorio» entro il quale avviare la nuova attività di somministrazione di alimenti e bevande. E poi c'erano una concessione della durata di 9 anni dalla data della sottoscrizione rinnovabili una sola volta, il pagamento di un canone annuo di concessione, che era anche l'importo a base di gara, di 9.912 euro pari a 826 euro mensili e, infine il criterio più rilevante, visti i numerosi lavori di ristrutturazione che avrebbe dovuto accollarsi il nuovo gestore, ossia lo sgravio dell'affitto per circa 9 anni. Sì, perché l'immobile necessita di un pesante intervento di riqualificazione per essere riaperto al pubblico, il che comporta, secondo la stima di Palazzo Nodari, un investimento di circa 100mila euro.


«Confermo l'intenzione dell'amministrazione di valorizzare l'immobile e di restituirlo a nuova vita commenta l'assessore al Patrimonio Giuseppe Favaretto, stupito per la mancanza di offerte perciò adesso con i colleghi di Giunta faremo ulteriori valutazioni sul da farsi».
E. Bar.

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