ROVIGO - Alla Pugilistica rodigina Beh Alassane Traore ha trovato una nuova famiglia.
NUOVA FAMIGLIA
E così chi vede ogni giorno da almeno 4 anni sono i maestri Cristiano Castellacci, Carlo Brancalion ed Enrico Pizzardo, i compagni di boxe e i compagni di allenamenti che non sono solo atleti, perché nella palestra in viale Trieste i giovani si allenano a fianco degli anziani, i rodigini a fianco degli immigrati. E come succede in ogni famiglia, per il nuovo arrivato Beh Alassane si trovò subito anche il soprannome: Arnold. Proprio come Il mio amico Arnold? «Sì, tutti abbiamo un soprannome», risponde Beh Alassane sorridendo pensando all'amico Spillo, anche lui ieri sul ring del 46° Trofeo Guido Ferracin.
PROFESSIONISMO
Il debutto tra i professionisti di Beh Alassane Traore è arrivato dopo i 25 incontri di un percorso iniziato tra i dilettanti senior nei mediomassimi sconfiggendo ai punti Salvatore Bocchetti, nel novembre 2017, all'interno del programma del 7° memorial Bruno Ravaglia, a Granarolo Faentino. A partire da quella vittoria fatta di coraggio e buona impostazione tecnica, maestri ed esperienza hanno insegnato che sul ring non si va solo per dare pugni, e che corpo e mente hanno bisogno di ore e ore di allenamento: «Per essere professionista serve tanta palestra», racconta Beh Alassane. Colpisce anche quando parla della data del suo arrivo in Italia, il 27 luglio 2016, perché la racconta come se fosse scolpita insieme alla data di nascita, il 13 aprile 1992. Sono due date affiancate quando Beh Alassane si racconta. Forse perché, così come quando si viene al mondo, arrivare in Italia significa ripartire da zero.
LA SCOPERTA
La boxe infatti l'ha incontrata un anno dopo l'arrivo a Rovigo, complice un ragazzo - pure lui accolto dalla cooperativa sociale Di tutti i colori - che già si allenava con la Pugilistica rodigina. E così dalla vita, e dalla boxe, Beh Alassane ha imparato presto che Dentro un ring o fuori non c'è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra. Lo diceva Muhammad Ali, il più grande pugile di tutti i tempi e un esempio anche per i 25 mila ivoriani - dato aggiornato all'agosto 2020 - che dal 2016 sono arrivati in Italia via mare: è il terzo numero di migranti per Paese di provenienza, dopo Nigeria e Guinea, nell'utilizzo della rotta del Mediterraneo centrale, dove a chi non può permettersi un biglietto aereo resta la scelta di ottenere biglietti di boxe: vale a dire i biglietti da ripagare una volta arrivati a destinazione, con interessi a volte due o tre volte l'importo originale. Beh Alassane è un atleta con una storia dove la coincidenza - quando si parla di boxe - è riuscire a combinare difesa e colpo con un adeguato pressing. All'arrivo a Rovigo ha trovato l'accoglienza e il sostegno di Di tutti i colori e anche se «all'inizio non è stato facile», passate le prime esperienze lavorando in campagna, «adesso - racconta - faccio l'elettricista, ho un appartamento e sto facendo la patente». Per tutto questo, chiedergli alla vigilia del debutto da pro se ci fosse più emozione oppure orgoglio nel diventare professionista, la risposta è stata semplice: «C'è davvero tutto».