A Rovigo nasce il Centro studi sui cambiamenti climatici: punto di riferimento internazionale

Martedì 19 Settembre 2023
L'inaugurazione del Centro studi sui cambiamenti climatici

ROVIGO - Non solo città universitaria: Rovigo ora è anche un centro di ricerca di carattere internazionale dedicato al clima che muta e ai suoi effetti.
È stato inaugurato il Centro studi sugli impatti dei cambiamenti climatici avviato dall’Università di Padova con il sostegno della Fondazione Cariparo negli spazi dell’ex liceo Celio. Nell’aula magna dell’Innovation lab, affollata da studenti e docenti oltre che dai rappresentanti delle istituzioni locali, il taglio del nastro è stato accompagnato da una cerimonia densa di contenuti, durante la quale si sono susseguiti gli interventi di addetti ai lavori, conclusi dalla lectio magistralis del docente Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water prize 2023, in pratica il premio Nobel dell’acqua. Interventi che uno dopo l’altro, hanno tratteggiato in modo netto e chiaro quanto sia perfetto l’incastro tra il nuovo Centro studi, ribattezzato “Critical”, e il territorio polesano con tutte le sue caratteristiche.

SETTORE DI STUDI

Non solo. Il Centro, che come ha spiegato il responsabile Marco Marani, già dall’avvio può contare su 8 ricercatori che vi lavoreranno in pianta stabile oltre a un ricercatore a tempo indeterminato che arriverà dal 2024, visto che il posto è stato da poco bandito dall’università di Padova, rappresenta una sorta di naturale collegamento con il corso di laurea magistrale in Water and Geological risk engineering attivato nell’anno accademico 2021-2022. Il Centro studi, però, ha tanti padri e ieri a ognuno di loro è stato riconosciuto il merito di aver creduto fortemente fino a rendere concreta l’iniziativa nata da un’idea del professore emerito Bernhard A. Schrefler e promossa dall’avvocato rodigino esperto di diritto ambientale Matteo Ceruti, poi realizzata dall’ateneo patavino e dalla Fondazione Cariparo insieme al Comune e al Cur.

I COMMENTI

Negli interventi che hanno preceduto il taglio del nastro, introdotti da un altro promotore del Centro studi, Marco Borga, il grande lavoro di squadra che tutti i soggetti hanno compiuto è stato ampiamente evidenziato. «Di cambiamenti climatici si parlava già a fine anni 80 a livello di Comunità europea - ha affermato Giancarlo Dalla Fontana, prorettore vicario dell’università di Padova - ma erano ambiti piuttosto ristretti, poi l’interdisciplinarietà e l’interesse sono cresciuti. Tant’è che nell’istruttoria per costituire questo Centro, ci sono almeno una dozzina di altri dipartimenti potenzialmente interessati, oltre ai tre direttamente coinvolti».
Giuseppe Toffoli, vicepresidente della Fondazione Cariparo, ha chiarito che «l’istituzione a Rovigo del corso di Ingegneria idraulica ha creato i presupposti per le iniziative collegate. Una di queste è questo Centro studi. Si tratta di una iniziativa che trova nel Delta del Po l’ambiente ideale perché comprende la foce del più grande fiume italiano, ma allo stesso tempo è al di sotto del livello marino. La Fondazione ha accolto questa proposta perché rientra negli obiettivi più generali della nostra mission come il sostegno alle iniziative green di tutela ambiente e il sostegno alle iniziative di sviluppo del territorio».

LE ISTITUZIONI LOCALI

Per il sindaco Edoardo Gaffeo, l’avvio del Centro studi è «il coronamento di un percorso accuratamente studiato e completa l’iniziativa dell’università di Padova da anni presente in città, che in questa sede ha investito e a cui dico grazie del portare conoscenza e ricerca. Sono contento che sia possibile fare a Rovigo il Centro studi per questa comunità, ma anche perché la valenza dell’iniziativa ha un carattere nazionale e internazionale. Appena torno a fare il mio lavoro (docente universitario, ndr), tornerò a fare il “visiting” in questo centro perché i risvolti in campo economico sono numerosi e si portano dietro la costruzione del sistema istituzionale per la gestione dei beni comuni».
Dal canto suo, il presidente del Cur Diego Crivellari ha parlato di «passaggio storico per Rovigo e per la comunità polesana» e di «sfida per un territorio fragile, ma resiliente» per poi concludere: «Lavoreremo per implementare questa collaborazione con forza e orgoglio».
 

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