Fausto Coppi al Bettinazzi dopo l'alluvione: spunta una foto del 1953 con il Campionissimo

Sabato 14 Maggio 2022 di Guido Fraccon
Nella foto d'epoca Fausto Coppi al Bettinazzi con Magni, Bevilacqua e alcuni tifosi

ADRIA -  Ci sono storie che meritano di essere narrate. Ci sono immagini e racconti finiti nell’immaginario collettivo, ma di cui poi si è persa traccia e testimonianza, vicende che rischiano di non essere tramandate alle nuove generazioni. Una di queste risale al 29 settembre 1953, quando il prato erboso del Bettinazzi, simbolo calcistico di una comunità che allora si stava risollevando dalla tragedia dell’alluvione del 51, ed oggi dalla pandemia, accolse quasi come un alieno, un eroe, il campionissimo del ciclismo, Fausto Coppi.

Con il numero uno del ciclismo mondiale, uno dei più forti atleti di tutti i tempi, anche altri grandi protagonisti del mondo delle due ruote: Fiorenzo Magni, Toni Bevilacqua, l’australiano Sydney Philip Patterson, Arrigo Padovan ed altri. Il gruppo fu accolto al Bettinazzi dal sindaco Sante Tugnolo. Coppi in quell’anno aveva vinto a maggio il Giro d’Italia e ad agosto i Mondiali su strada a Lugano.

Questo episodio, di cui si trova un piccola traccia, ma senza idoneo supporto fotografico, nel libro dello storico locale Aldo Rodina, “Adria. La città, le sue vie, la sua storia”, è stato riscoperto grazie al Cada ed al professor Enzo Salmaso. Salmaso, ospite e relatore culturale ormai abituale al sodalizio di piazzetta Casellati, ha dimostrato ancora una volta un modo nuovo, appagante, di leggere la storia. Una linea “alternativa” a quella dei libri, che si rivolge ai documentari d’epoca e a spezzoni di film di attori e registi famosi, a partire dai primi del ‘900 con l’inizio della cinematografia vera e propria.
«Una cineteca, la sua, impreziosita di vere “chicche, che hanno meritato l’attenzione e l’apprezzamento degli alunni che hanno avuto la fortuna di averlo come insegnante - lo ha salutato Cesare Lorefice, referente culturale del Cada - È come se la storia si svolgesse sotto i nostri occhi».

IL FILMATO 

Al centro dell’intervento di Salmaso gli anni Cinquanta con proiezioni riguardanti in primis la riforma agraria di Porto Tolle, uno primi Comuni ad essere interessato dalla riforma del 1951, che divise i latifondi tra i coltivatori diretti ed assegnatari e diede nuova linfa al Paese grazie al piano dell’allora ministro dell’agricoltura Emilio Colombo che aveva lo scopo di attivare la cassa degli Enti di riforma per altri 10 anni assegnando 20 miliardi e mezzo per la bonifica del Delta Padano. È seguita la proiezione di uno spezzone filmico con gli imponenti funerali di Stalin, la destalinizzazione di Krusciov, la riforma liturgica di papa Giovanni XXIII e l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, il più giovane presidente Usa e il primo di religione cattolica. A seguire le imprese di Coppi e Gino Bartali, rivali nella bici, ma amicissimi nella vita.

LA FOTO 

A questo punto Salmaso ha fatto cifauislrcolare tra i presenti la foto del 1953, un’immagine sbiadita dalla patina del tempo, un raro cimelio che dovrebbe trovare posto tra i ricordi di una comunità che spesso ha perso il contatto con le sue radici. Anni fa per raccontare la storia e l’evolversi della città attraverso le foto e le immagini d’epoca era stato presentato da Alessandro Ceccotto un progetto di digitalizzazione appunto di fotografie immagini e vecchi documenti per creare una sorta museo dei ricordi. Quell’operazione, però, è rimasta ferma al palo.
 

Ultimo aggiornamento: 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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