Martedì 15 febbraio il Parlamento europeo, in seduta plenaria, è chiamato a votare il "Cancer plan", il piano anti tumori. Un voto molto temuto dai produttori italiani ed europei dopo che il 9 dicembre scorso l'Europarlamento ha approvato la conclusione del rapporto della Commissione straordinaria contro il cancro (Beca), avallando la tesi secondo cui il vino fa male alla salute, punto e basta.
La conseguenza dietro l'angolo è che il vino possa venir trattato alla stregua di sigarette e superalcolici, inserito in una lista nera di prodotti nocivi con tanto di bollino nero indicato nelle confezioni o nelle stesse bottiglie. Mentre giovedì 17 febbraio, sempre in sessione plenaria, il Parlamento, su iniziativa della deputata vicentina della Lega, Mara Bizzotto, valuterà il caso della richiesta di riconoscimento della denominazione Prosek, avanzata dalla Croazia, che l'Italia ritiene palesemente in conflitto con la DOP Prosecco e con tutte le normative Ue che tutelano i prodotti a denominazione di origine protetta.
Barricate contro il vino in lista nera
«Basandosi su studi controversi e discutibili, il Parlamento Europeo vuole equiparare il vino alle sigarette nella lotta al cancro.
L'Unione italiana vini
«A monte della questione vino c'è un un disegno più largo su scala globale, ossia un attacco al mondo della produzione agricola tradizionale» osserva il segretario generale UIV, Paolo Castelletti. L'allarme è rivolto non solo alla politica e agli operatori del settore, ma a tutti i consumatori. «Rivolgo un appello al Governo Italiano e agli Europarlamentari di ogni schieramento politico - dice Castelletti - affinché blocchino un provvedimento che danneggerà soprattutto l'Italia, con grandi ripercussioni per Verona e il Veneto. Invito i nostri rappresentanti in Europa a non celebrare domani la morte del vino italiano, causata dalla criminalizzazione normativa del prodotto. Ricordatevi il motto latino: est modus in rebus. Senza misura tutte le cose fanno male. Anche le leggi. Ci sono emendamenti di modifica alla Legge Europea che distinguono tra consumo moderato e abuso di alcol quale fattore di rischio».
Protezione Doc Igp: il ministro Patuanelli
«Non mi spaventa il Prosek che non ha una incidenza economica rilevantissima, perchè parliamo di piccole produzioni rispetto a grandi produzioni italiane. Ma possono rappresentare quella chiave per aprire un cassetto che poi non si chiude più di minor tutela delle indicazioni. Non mi spaventano qualche decina di migliaia di bottiglie di Prosek, che è un vino liquoroso prodotto in Croazia, rispetto a ciò che rappresenta il prosecco nel mondo. Mi preoccupa se passa il messaggio che non c'è più protezione reale dell'indicazione Dop Igp. Quindi dovremo convincere sulla nostra posizione Paesi che hanno un sistema produttivo simile al nostro, come Francia e Spagna». Lo sottolinea Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, in occasione della presentazione del Rapporto Ismea-Qualivita 2021.
Zaia: cibo e vino trainano l'agroalimentare veneto
«Con un valore della produzione pari a 3.699 miliardi di euro il Veneto si conferma la prima regione italiana per fatturato, con cibo e vino che trainano il comparto agroalimentare. In questi due anni difficili, segnati fortemente dalla pandemia, questa filiera rappresenta il motore della promozione dei territori e segno distintivo del made in Veneto. Questo ci spinge a dover ragionare in maniera ancora più forte sul tema della tutela delle nostre eccellenze, dal Prosecco agli altri vini, dal Grana Padano all'Asiago, assieme agli altri prodotti espressione della terra veneta». Sono le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, alla presentazione dei dati del Rapporto Ismea-Qualivita sulle Indicazioni Geografiche, che pongono il Veneto sul podio per fatturato prodotto da prodotti IG.