VENEZIA - Coronavirus e contagi: in Italia quasi un caso su 4 è dovuto alla variante Delta.
I DATI
Dal report realizzato dall'Iss insieme alla Fondazione B. Kessler, basato su 772 sequenziamenti realizzati da 113 laboratori, risulta che la Delta è stata identificata in 16 Regioni ed è destinata a scalzare le altre mutazioni presenti in Italia. Sono in calo ad esempio, tanto la variante Alfa, prima denominata inglese, ora al 57,8% che la brasiliana Gamma all'11,8%. In Veneto su 27 campioni sequenziati, 16 sono della variante inglese Alfa (59,3%), 6 della variante brasiliana Gamma (22,2%), 3 della variante indiana Delta (11,1%). La variante Delta - aveva già spiegato l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - è stata identificata nelle province di Treviso e Padova. La sua crescita sembra per ora minore rispetto alle attese. La prevalenza della variante nel territorio regionale è comunque cresciuta di 9,61% punti percentuali rispetto alla sorveglianza precedente (23 maggio) passando dall'1,5% all'11,11%.
In Friuli Venezia Giulia su 17 campioni sequenziati ben 12 sono risultati Delta, appunto il 70,6%, il dato percentuale più alto di tutta Italia, seguito da Sardegna (8 casi su 12 campioni sequenziati, 66,7%) e Bolzano (3 casi su 5 campioni sequenziati, 60%). L'Iss ha precisato: Le stime di prevalenza in Regioni con un numero esiguo di casi notificati possono essere distorte dalla presenza di cluster di variante Delta. In queste Regioni, infatti, i campioni selezionati provengono necessariamente dal tracciamento dei casi positivi alla variante Delta notificati la settimana precedente questa indagine rapida, per esempio come segnalato dal Friuli.
Gli esperti invitano a fare attenzione. «La preoccupazione è assolutamente legittima, perché in Gran Bretagna in meno di un mese questa variante è diventata dominante, ha scalzato quella precedente proprio perché è contagiosissima», ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute per l'emergenza sanitaria, parlando a margine del convegno inaugurale di Innovabiomed, a Veronafiere. Per il professor Andrea Crisanti «rispetto alla variante Delta bisogna confinare le aree dove questa si manifesta. In generale, evitare i contatti e fare tracciamento massivo».
IL BOLLETTINO
In ogni caso, come testimoniano i dati settimanali del ministero della Salute, l'avanzare in Italia della variante Delta - e della sua sotto-variante Kappa - per ora non porta ad un incremento dei casi, a differenza di quanto accade ad esempio in Regno Unito e Portogallo. Anzi, «si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (1.578 contro i 2.407 la settimana precedente)». In calo sono anche la pressione sugli ospedali, l'incidenza (9 su 100mila abitanti, contro i 12 di sette giorni fa) e l'Rt (passato da 0,69 a 0,63).
Anche in Veneto il bollettino di ieri invitava a un cauto ottimismo, soprattutto in relazione alle dimissioni ospedaliere: 57 nelle ultime ventiquattr'ore i nuovi casi di contagio Covid, mentre il numero dei decessi è aumentato di 2 unità. Da rilevare la presenza di un focolaio nel Feltrino: 6 delle 12 positività riscontrate appartengono a un gruppo di ventenni che ha folleggiato per l'intero scorso fine settimana, prima una festa di compleanno, poi tra il pubblico alla Pedavena cup di calcio a 5, infine guardando su un maxischermo della partita Italia-Austria.