Vaccini, terza dose anti Covid: tutto quello che c'è da sapere

Lunedì 1 Novembre 2021
Vaccini, terza dose di siero anti Covid: tutto quello che c'è da sapere

Terza dose di vaccino anti Covid: cosa c'è da sapere, chi deve farla, quando farla, anticorpi, anziani a rischio.

Le domande e le risposte.


Quando inizia l'effetto della terza dose?

Sono 57 gli ospiti positivi in una casa di riposo. Tutti vaccinati con la terza dose da una settimana. Come si spiega?
Lo ripetiamo spesso: la vaccinazione è fondamentale nel difendere dagli effetti più pericolosi del Covid. Aiuta anche a non diffondere il contagio, ma non è in grado di fermarlo completamente. Gli effetti del vaccino direi che in questo caso specifico sono chiari: dei 59 contagiati, nonostante l'età avanzata, ci sono stati tre ricoverati, non gravi, in ospedale ma due sono già stati dimessi. Gli effetti senza vaccino sarebbero stati molto severi. 

Cosa sarebbe successo un anno fa?

Se ciò che è accaduto ora nella casa di riposo fosse capitato un anno fa, senza vaccini, avremmo assistito ad una situazione ben peggiore?
Certamente. Un anno fa conoscevamo meno il Covid e non avevamo lo strumento del vaccino. Oggi abbiamo maggiori conoscenze e l'immunizzazione gioca a nostro favore. L'anno scorso il boom dei contagi registrato fra ottobre e novembre ha portato alla fine dell'anno ad un aumento importante degli esiti talvolta mortali, o comunque molto gravi, della malattia. Quest'anno registriamo un numero di contagi comunque significativo, seppur minore, ma la gran parte degli anziani e dei grandi anziani ricoverati con il Covid è in grado di tornare ad abbracciare i propri cari. 


La copertura è meno efficace sui più anziani?


Il vaccino può risultare meno efficace con l'alzarsi dell'età? Se il virus anziché entrare in una casa di riposo di anziani fosse entrato in una azienda, le conseguenze sarebbero state diverse?
Non abbiamo evidenze in questo senso: il vaccino, anzi, ha permesso di abbassare molto la mortalità fra le persone più anziane e fra coloro che presentano comorbidità, quindi più patologie diverse in uno stesso individuo. Il paragone con l'azienda è azzardato: le dinamiche in una popolazione come quella di una casa di riposo sono molto differenti.


Siamo di fronte a una variante più violenta?


Pochi giorni fa quattro anziani nella vostra terapia intensiva dopo un pranzo a Torreglia. C'è la possibilità di essere davanti ad un virus più violento?
La nostra Azienda Ospedaliera verifica, con un'analisi rapida, la presenza di varianti in una specifica porzione di genoma. Ad ora il risultato non ci fa pensare a possibili novità rispetto alla variante delta del virus SARS-CoV-2, che sappiamo in Veneto avere una prevalenza vicina al 100%. Ma un'analisi approfondita dell'intero genoma sui campioni di questi pazienti è compito dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: sono indagini che normalmente impiegano alcuni giorni. 


C'è il rischio di nuove restrizioni?


Visti questi focolai e visto l'aumentare della curva dei contagi, se si va avanti così c'è il rischio di trovarsi tra un mese a valutare di nuovo restrizioni e chiusure?
Spero vivamente di no, anche se la tematica esula dal nostro lavoro ospedaliero di cura. Una cosa però posso aggiungerla: non serve aspettare restrizioni e chiusure per ricordare ad ognuno di noi di applicare le regola basilari di sicurezza: distanziamento (lo stiamo spesso tralasciando), uso della mascherina, massima igiene delle mani. Ed evitare per quanto possibile gli assembramenti.  


Bisogna anticipare la terza dose?

C'è la necessità di anticipare con urgenza la terza dose per tutti gli anziani e tutti i fragili?
Sono ormai alcune settimane che i pazienti fragili e gli anziani possono vaccinarsi con la terza dose. La possibilità è stata estesa anche agli over 60... Ma forse è improprio parlare di possibilità, sarebbe meglio definirla opportunità: per essere più protetti, rinnovare l'efficacia delle prime dosi, contenere se non annullare gli effetti del contagio. I sanitari, medici e infermieri, hanno fatto la gara a vaccinarsi con la terza dose. Non capisco perché invece l'accoglienza fra anziani e fragili sia ancora così tiepida. La terza dose è davvero fondamentale.

Serve un test sul livello degli anticorpi?

Alla luce di questi episodi, c'è la necessità di fare un ampio screening sulle fasce d'età più anziane e sulle categorie fragili per esaminare il livello di anticorpi? Ogni approfondimento, a livello clinico ed epidemiologico, è importante. Sappiamo molto del Covid, ma non ancora tutto. Gli studi sui pazienti fragili e sul livello di anticorpi presenti sono in corso, presso l'Ospedale-Universitario di Padova e molti altri istituti di ricerca. Forse mai come in questo momento le risorse - umane e di mezzi, messe in campo negli studi scientifici sono state così ingenti.

È meglio ridurre la validità del Green pass?

La durata del Green pass è stata estesa da 9 a 12 mesi. Potrebbe essere necessario rivederla con tempi più ridotti?
Personalmente, ma è la mia opinione, non ne vedo l'esigenza, al momento. Spero che le polemiche e le prese di posizione di chi non accetta queste misure possano ammorbidirsi: che prevalga il dialogo, il sentirsi nuovamente uniti verso uno sforzo comune per superare la pandemia. Qui sì possiamo stringerci in un ideale abbraccio: se facciamo fronte comune contro il Covid sono convinto che fra qualche mese potremmo parlarne al passato. Senza dimenticare, senza tornare ad una normalità che sarà per forza diversa da quello che c'era prima. Ma con la consapevolezza di aver vinto la sfida più dura degli ultimi decenni. 

Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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