Trivelle nel Delta del Po, tre vescovi si mobilitano: «C'è all'orizzonte una visione più ecologica dell'abitare»

A parlare sono Giampaolo Dianin (presule Chioggia), Pierantonio Pavanello (Adria-Rovigo) e Gian Carlo Perego (Ferrara-Comacchio)

Sabato 8 Aprile 2023 di Angela Pederiva
Giampaolo Dianin (presule Chioggia), Pierantonio Pavanello (Adria-Rovigo) e Gian Carlo Perego (Ferrara-Comacchio)

VENEZIA - Lo scorso 7 dicembre veniva convocato il tavolo di confronto sull'estrazione di nuovo gas nell'Alto Adriatico.

In risposta all'allarme lanciato dal Veneto per il rischio subsidenza, dopo l'approvazione del decreto "Aiuti Quater" che autorizzava le trivellazioni anche in corrispondenza della foce del ramo di Goro del fiume Po, i ministeri dell'Ambiente e delle Imprese avevano annunciato la consultazione delle «eccellenze italiane nel campo della ricerca».

E poi? «In questi mesi un certo silenzio è calato sulla tematica. Come Vescovi delle Diocesi che si affacciano sulla laguna ci siamo sentiti provocati da questo tema. Ci sta a cuore questa terra, la gente che vi abita, il presente e il futuro. Abbiamo pensato di dire una parola sul tema per contribuire alla riflessione in atto. Ci è parso più corretto farlo a partire dal confronto con coloro che, per competenza scientifica, possono dirci una parola seria sulla questione».

A parlare sono appunto 3 monsignori: Giampaolo Dianin (Chioggia), Pierantonio Pavanello (Adria-Rovigo) e Gian Carlo Perego (Ferrara-Comacchio), presuli che hanno deciso di portare sul territorio il dibattito tecnico sulla questione, organizzando in prima persona un incontro pubblico per la prossima settimana.

LA RESPONSABILITÀ
L'appuntamento è in programma per giovedì 13 aprile alle 18, nella sala Eracle di Porto Viro, con il titolo "Le trivellazioni in Adriatico: domande per il presente, responsabilità per il futuro". I lavori saranno aperti da monsignor Dianin, vescovo di Chioggia, il quale insieme ai colleghi Pavanello di Adria-Rovigo e Perego di Ferrara-Comacchio spiega così il senso della mobilitazione che attraversa due regioni e tre province: «Siamo consapevoli che il gas è una necessità e che la politica spesso deve assumersi delle responsabilità per il bene della collettività; siamo consapevoli anche della necessità di valutare bene ogni intervento tenendo conto della particolarità del territorio; siamo contrari a ogni forma di delega ad altri dei problemi, perché ciascuno deve assumersi qualche responsabilità e fare anche dei sacrifici per il bene comune. Non è facile tenere insieme tutti questi elementi. Noi vorremmo provarci».

I rappresentanti della Chiesa non hanno risposte da dare, ma una raffica di domande da porre. Le rispettive Diocesi le riassumono così: «È possibile immaginare per le zone deltizie un diverso modo di abitare? C'è all'orizzonte una visione di città più ecologica applicabile a questi territori? È pensabile e possibile un'agricoltura con livelli di salinità maggiori degli attuali? È possibile stimare la velocità di abbassamento dei terreni? Il territorio del Delta è omogeneo nella risposta alle possibili conseguenze delle trivellazioni? Esistono assetti idraulici simili a quelli del delta che possono essere studiati nelle soluzioni adottate? È possibile una valutazione seria tra vantaggi e svantaggi delle trivellazioni che metta in fila le diverse questioni: ambientale, energetica, climatica, antropica?».

GLI ESPERTI
Destinatari dei loro interrogativi saranno una serie di esperti. Oltre al sociologo Giorgio Osti, interverranno infatti Giancarlo Mantovani, direttore del Consorzio di bonifica Delta del Po, sulle conseguenze agro-alimentari delle estrazioni; l'ingegnere idraulico Bernard Schrefler (Università di Padova) e il geologo Alberto Riva (Università di Ferrara) sul rischio subsidenza; il fisico e climatologo Vittorio Marletto (Energia per l'Italia) sulle tendenze dei mercati delle fonti energetiche e del cambiamento climatico; l'urbanista Francesco Musco (Iuav di Venezia) sull'adattamento e sulla mitigazione del cambiamento climatico.
Argomenti di stringente attualità, su cui sarà acceso un faro grazie a tre vescovi. Talmente avanti da prevedere pure la diretta streaming del confronto sul canale YouTube della Diocesi di Adria-Rovigo.
 

Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci