Variante di San Vito, la Corte dei Conti apre un fascicolo sull'opera da 64 milioni di euro

Acquisiti i documenti sul tratto di 2,3 km che dovrebbe snellire il traffico per Cortina

Domenica 26 Marzo 2023 di Gianluca Amadori
La variante

VENEZIA - La Procura regionale della Corte dei conti del Veneto ha aperto un fascicolo sulla “variante” di San Vito di Cadore, progettata per i Mondiali del 2021, ma non ancora iniziata e quasi impossibile da completare in tempo per le Olimpiadi del 2026. Il procuratore regionale Ugo Montella ha disposto l’avvio di un’indagine preliminare per accertare la possibile sussistenza di un danno erariale: a tal fine ha disposto l’acquisizione di tutta la documentazione necessaria ad una prima valutazione del caso. A presentare un esposto è stato il comitato “No variante Anas San Vito di Cadore” che sta conducendo una battaglia contro l’opera pubblica finalizzata ad eliminare gran parte del traffico dal centro paese e in passato ha presentato un ricorso anche al Tribunale superiore per le acque pubbliche, sollecitando la sospensione dell’iter, che non è stata però concessa.

L’ESPOSTO
Secondo il Comitato, l’opera pubblica è priva di copertura legislativa e proseguire con l’iter per la realizzazione della “variante” stradale «produrrebbe anche danni pubblici, derivanti dalla irreversibile trasformazione dei luoghi; dalle illegittime procedure di esproprio e dagli ingenti importi previsti per le attività propedeutiche ai lavori».

Il progetto per la “variante” di San Vito di Cadore, prevede un investimento di 64,8 milioni di euro: la nuova viabilità avrà una lunghezza di 2,3 chilometri e si innesterà al tratto della statale 51 esistente mediante la realizzazione di due rotatorie. I lavori comprendono anche la costruzione del ponte Ru Secco, del viadotto Senes e di quattro gallerie artificiali “antirumore”. L’aggiudicazione delle opere è avvenuta all’inizio del mese di marzo: la durata dei lavori è preventivata in 30 mesi.

GLI INTERVENTI
L’opera si inserisce in una serie di interventi di sistemazione e miglioramento della viabilità lungo la statale Alemagna, nella quale sono previste anche le “varianti” di Valle, progettata per cancellare il punto più nero della circolazione in valle del Boite, la curva di palazzo Constantini (investimento complessivo di 75,6 milioni di euro, con una rotatoria dal lato di Tai di Cadore, uno svincolo dal lato verso Cortina d’Ampezzo e la realizzazione di una galleria lunga circa 600 metri); la “variante” di Tai, in comune di Pieve di Cadore, finalizzata a togliere il traffico dalla popolosa frazione garantendone la sicurezza (investimento complessivo di 109,8 milioni di euro per un tracciato lungo 1,16 km circa, di cui 985 in galleria, e raccordi tramite rotatorie); e infine la tangenziale di Cortina, ovvero gli interventi alle statali 51 bis e 52 necessari per ridisegnare il sistema di accessibilità alla Perla delle Dolomiti.

Quando i progetti furono presentati, nel 2017, l’avvio degli interventi era stato annunciato come imminente, anche perché rientravano nelle opere necessarie in vista del Mondiali di Cortina 2021. Il prossimo appuntamento è quello con le Olimpiadi del 2026, ma anche per quella data è difficile che i nuovi tracciati stradali possano essere conclusi e aperti alla circolazione. Nel caso in cui la Procura dovesse accertare un danno per le casse dello Stato, potrà citare a giudizio le persone responsabili, chiedendo loro di risarcire il danno provocato. La normativa post Covid ha però ristretto la possibilità di intervento della magistratura erariale ai casi di dolo e ad una ristretta tipologia di danno provocato da colpa grave conseguente ad omissione. 

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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