Il made in Veneto spopola
e Ciak Roncato torna a "casa"

Domenica 7 Giugno 2015 di Maurizio Crema
Il made in Veneto spopola e Ciak Roncato torna a "casa"
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Il made in Veneto va a gonfie vele nel mondo e la Ciak Roncato riporta una fetta della produzione a Bronzola di Campodarsego, provincia di Padova, profondo Nordest.

«Le nostre valigie di alluminio sono tornate di moda e amplieremo il nostro stabilimento riportando la produzione del modello "101" in Veneto perché la clientela vuole garanzia di totale qualità e quindi che si produca in Italia», spiega Marisa Roncato Bano, moglie, socia insieme alle figlie Federica (si occupa della parte commerciale), Fabiana (creazione e prodotto), Francesca (amministrazione) e braccio destro del presidente Carlo Roncato, inventore del trolley e figlio del fondatore della valigeria padovana Antonio: «I lavori di ampliamento per 2500 metri quadrati inizieranno entro l’anno e a regime assumeremo un’altra ventina di persone».



In pratica si punta al raddoppio di quest’azienda quasi artigianale che oggi impiega tra diretti e indiretti 38 persone e segna un fatturato di 4,5 milioni per una produzione di nicchia e d’altissima qualità. «Siamo gli unici produttori in Italia di bauli di lusso, in pelle e in materiali pregiati, rifiniti a mano in ogni particolare, Una clientela internazionale di alto livello ci riconosce la sapienza e l’abilità del lavoro artigianale», dice Carlo Roncato, che nel 1995 ha diviso la sua avventura imprenditoriale dal fratello Giovanni.



«Facciamo anche contenitori speciali per cosmesi, custodie per strumenti musicali e per macchine di dialisi, oltre che ovviamente trolley - sottolinea Marisa Bano -. Da sempre produciamo su misura, arriva un’azienda, ci chiede un prodotto e noi creiamo la valigia con l’interno adeguato». Una piccola fabbrica dal cuore artigianale che con il boom del trolley negli anni ’90 ha dovuto delocalizzare all’estero gran parte dell’attività.

«Ma ideazione e design sono sempre rimaste qui, oggi questo aspetto lo cura mia figlia Fabiana, lei ha seguito le orme del padre, crea, studia i materiali, i colori, e poi segue la produzione in Italia e all’estero - spiega la mamma manager -.

Ora col boom delle valigie d’alluminio torneremo a fare molto qui da noi, a Campodarsego. Il nostro obiettivo è raddoppiare produzione e fatturato entro pochi anni, proprio puntando sull’estero. Oggi dall’Italia arriva ancora il 60% del giro d’affari, ma il nostro futuro è nel mondo». Intanto arrivano i nuovi investimenti, debitamente approvati dal Comune che ha cambiato anche la viabilità pubblica, costruendo un ponte di fronte allo svincolo della superstrada per evitare punti critici alla circolazione e far diventare il vecchio ingresso a servizio esclusivo dell’outlet aziendale.



Un buon esempio di sinergia tra pubblico e privato che darà in "La" a nuovi sviluppi. Il tutto grazie a una valigia opportunamente protetta che "blinda" la 101 che nella nuova versione avrà un "Evo" in più. «Allora, negli anni ’80, non abbiamo brevettato il trolley, non si pensava a queste precauzioni - di Marisa - ma la valigia 101 invece è stata protetta e non l’abbiamo mai fatta produrre in Cina, proprio per evitare di farci copiare». Scelta lungimirante che oggi paga. Come il made in Veneto.
Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 13:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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