Medici no vax, scattano le prime 200 sospensioni. In tutto il Veneto a rischio ventimila posti

Domenica 18 Luglio 2021 di Alda Vanzan
Medici no vax, scattano le prime 200 sospensioni
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VENEZIA - Gli Ordini professionali sono compatti: «Tolleranza zero nei confronti dei sanitari non vax, chi non si vaccina va sospeso, a casa senza stipendio». Ma i medici e gli infermieri che non ne vogliono sapere del siero anti Covid sono già ricorsi alle carte bollate: «Tutte le Ulss del Veneto sono state diffidate dai sanitari che non vogliono vaccinarsi, sono arrivate lettere da parte di studi legali: praticamente la richiesta è di non applicare la legge. Ma come si fa a non applicare la legge?». Lo riferisce il direttore generale della sanità del Veneto, Luciano Flor.

Che conferma: in Veneto i sanitari no vax possono dimenticarsi le corsie. E gli ambulatori.

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No vax. Medici sospesi senza stipendio

E i laboratori. Quantomeno da agosto manterranno il posto di lavoro, ma non potranno lavorare. E, quindi, a fine mese niente paga. Non potranno neanche sperare in un intervento dei rispettivi Ordini professionali perché tutti, dai medici agli psicologi ai tecnici di radiologia, hanno eretto un muro. La prima Ulss a partire con le lettere di sospensione è la numero 2 della Marca Trevigiana: da mercoledì 21 luglio i 200 no vax staranno a casa.

Sanitari no vax, cosa dice il decreto legge


«Venerdì - dice il direttore Flor - ho incontrato i rappresentanti di tutti gli Ordini professionali. La risposta che ho avuto è stata unanime: tolleranza zero. Mi hanno detto che per i sanitari no vax deve esserci la sospensione dal lavoro senza eccezione alcuna». E le diffide? «la legge va applicata, non si può accettare la richiesta di chi chiede di ignorarla», ribatte Flor. È stato il decreto legge numero 44 del 1° aprile 2021 a prevedere l'obbligo della vaccinazione per il personale sanitario. La norma prevede vari passaggi prima di arrivare alla sospensione. Ma l'ultima ratio è quella. L'alternativa sarebbe utilizzare il personale sanitario in altri lavori, ma è una strada che in Veneto non sarà percorsa: «Noi non demansioniamo il personale - dice Flor -. Se uno non si vaccina viene sospeso, a casa senza stipendio».

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Problemi di salute: unico motivo valido per non vaccinarsi

Il provvedimento è in capo a una speciale Commissione, attiva in ciascuna Ulss, che verifica il motivo del rifiuto alla vaccinazione. Se non c'è accertato pericolo per la salute, scatta la sospensione. «È una questione di tutela della salute, di serietà professionale e dei servizi pubblici», dice il direttore generale della Sanità veneta. Ma non c'è il rischio di svuotare interi settori e di lasciare i cittadini senza medici e infermieri? «Abbiamo spostato interi reparti per il Covid, vedremo di non creare disagi ai cittadini».

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Medici no vax in Veneto, quanti sono?


I sanitari passibili di sospensione in Veneto sono più di 20mila, di cui oltre la metà nel privato convenzionato. Ci sono anche 250 tra medici di base e pediatri. Ma se i pazienti sono vaccinati, perché dovrebbero temere un medico no vax? «Perché anche se uno è vaccinato può comunque positivizzarsi e quindi diventare lui stesso causa di contagio per chi non è ancora vaccinato», dice Flor. Con il rischio, se non si raggiunge l'immunità di gregge, di mettere in pericolo chi per reali motivi di salute non può vaccinarsi, come ad esempio i bambini più piccoli. «Ricordo - aggiunge Flor - che in Veneto gli ultimi quattro ricoverati in rianimazione sono tutti non vaccinati».

Servizi a rischio per i medici sospesi?


Ieri, sabato 17 luglio, le Ulss venete hanno reso noto come intendono muoversi. Nell'Ulss 2 della Marca Trevigiana da mercoledì 21 luglio scatterà la sospensione dal servizio almeno fino alla fine dell'anno per 200 sanitari, di cui 35 medici: «Se questo comporterà dei buchi nei vari servizi, ci riorganizzeremo chiedendo al resto del personale di fare degli straordinari o bloccando le ferie», ha detto il dg Francesco Benazzi. All'Ulss 3 Serenissima di Venezia i primi elenchi con i nomi dei sanitari no vax saranno disponibili dal 6 agosto e i primi provvedimenti di sospensione dal posto di lavoro e dello stipendio sono previsti per l'inizio di settembre. E se dovesse mancare troppo personale? «Vorrà dire - ha detto il dg Edgardo Contato - che prenderemo il lavoratore senza vaccino e gli faremo il tampone ogni 48 ore così da poterlo mantenere comunque in servizio». Oltre 300 i sanitari sotto esame all'Ulss 6 Euganea di Padova. All'Ulss 5 Polesana un centinaio i dipendenti hanno presentato il certificato di inidoneità al vaccino e saranno vagliati dall'apposita commissione. All'Ulss 1 Dolomiti sono circa 800 i sanitari che rischiano la sospensione: «Non sarà facile trovare delle soluzioni», ha ammesso la dg Maria Grazia Carraro.

Ultimo aggiornamento: 16:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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