VENEZIA - I sanitari che si sono vaccinati faranno ancora parte attiva dell’azienda, gli altri saranno sospesi. La svolta arriverà ad agosto: i dipendenti che non si vaccinano non compariranno infatti nel nuovo piano presenze delle Ulss provinciali. È ciò che emerso nella riunione convocata ieri pomeriggio dal direttore generale della Sanità veneta Luciano Flor, a cui hanno partecipato tutti gli ordini professionali del Veneto. «Non faremo nessuna deroga – ha puntualizzato Flor – avevamo previsto di partire con agosto e così sarà. Cioè: partiamo con i turni senza tener conto di chi non si è vaccinato ed è stato sospeso».
LE VERIFICHE
Nel frattempo continuano gli accertamenti da parte delle commissioni provinciali.
I PROSSIMI PASSI
Dalla prossima settimana gli Ordini riceveranno la lista con i nomi di coloro che non hanno presentato una motivazione valida per rifiutare il vaccino. Accanto a ogni professionista sarà specificato se è stato o meno sospeso dal lavoro. Nell’incontro di ieri, infatti, è emerso il problema della continuità dei servizi. In altre parole: cosa accade se quel medico, domani, viene sospeso? Chi prenderà il suo posto? Sono stati portati gli esempi dei medici di medicina generale (alcuni hanno 1500 pazienti) ma anche delle farmacie dei piccoli paesi dove c’è un solo dipendente.
LE GIUSTIFICAZIONI
Tra i no-vax c’è chi dichiara apertamente di non volersi vaccinare. Chi sparisce, non dice nulla e non ritira la raccomandata (che lo invita a mettersi in regola). Chi inventa scuse inverosimili. Ad esempio: «Mi sono auto-vaccinato». Può far ridere, ma è successo davvero. Oppure l’operatore che ha fissato l’appuntamento per il vaccino e poi non si è presentato intenzionalmente spiegando che «è stato tutto un malinteso». Spiega Federico Noce, presidente della Federazione regionale degli Ordini dei medici: «Tutti coloro che hanno presentato certificati compiacenti sono al vaglio di una commissione regionale. Se i documenti non saranno ritenuti validi, chi li ha redatti potrebbe avere conseguenze penali». Intanto, dalla prossima settimana, le prime sospensioni. Le aziende sanitarie invieranno gli elenchi nominativi dei non vaccinati, con all’interno il provvedimento di sospensione, agli Ordini. Questi, a loro volta, lo trasmetteranno agli interessati, che non potranno più esercitare la professione fino al 31 dicembre o fino a quando decideranno di vaccinarsi.