Nicola Finco: «Non passo a Forza Italia». Qual è la strategia della Lega

Ha negato che vi siano stati contatti con Flavio Tosi

Martedì 5 Settembre 2023 di Angela Pederiva
Nicola Finco

VENEZIA - Di fronte alla campagna acquisti di Forza Italia, la Lega prepara la sua contro-strategia. Nessun saccheggio di caporali scontenti nelle file avversarie, ma piuttosto il reclutamento di nuovi soldati per la propria battaglia, che il prossimo anno verrà combattuta sui fronti delle Europee e delle Comunali (per 321 municipi): è questa l'indicazione che filtra dal vertice della Liga, pronta a partire da ottobre con la Scuola politica veneta. Nell'attesa si cerca di limitare le perdite: ieri Nicola Finco ha definito «ipotetico e quanto mai infondato» il suo possibile cambio di casacca «unitamente ad altri esponenti politici appartenenti al mio movimento», per i quali invece le indiscrezioni circolate trovano conferme.

Il ruolo

In una nota, e nel relativo post su Facebook che ha riscosso anche il "mi piace" del segretario Alberto Stefani, Finco ha escluso per il futuro un suo passaggio a Fi: «Respingo - come se ce ne fosse la necessità - questa fantomatica congettura. Ricordo, per chi non lo sa (o ha scarsa memoria?), che sono tesserato in Lega da ben 22 anni e sono, tra le varie cose, uno dei fondatori del movimento Liga Veneta per Salvini Premier. Devo ringraziare per questo il Ministro On. Salvini, che ha creduto in me fin dall'inizio e mi ha dato fiducia. Al movimento - non mi nascondo - devo tanto: mi ha fatto crescere e mi ha investito di un ruolo istituzionale di primo ordine, Vicepresidente del Consiglio regionale. Ruolo che cerco di ricoprire nel migliore dei modi, lavorando giorno per giorno, a testa bassa». Dichiarata la sua fedeltà al segretario leghista Matteo Salvini, Finco ha negato i contatti con il coordinatore azzurro Flavio Tosi: «Sono a conoscenza che certi detrattori si sentano appagati nel creare turbolenze all'interno del nostro movimento, fomentando ricostruzioni degne di una fiaba di Hans Christian Andersen.

Spiace sconfessarli. Non vi è mai stato un incontro con Flavio Tosi. Non vi è, sarebbe patologico se vi fosse dopo oltre due anni dall'inizio di questa legislatura, alcun incessante dissapore per la mancata nomina tra i membri della Giunta regionale. Ciò che vi è, ed è a mio avviso l'unica cosa certa, è la mia inscalfibile volontà di continuare a svolgere - nella Lega - il lavoro di Consigliere regionale, portando avanti le istanze dei miei cittadini e denunciando, ove necessario, ciò che non va del nostro territorio, facendomi portavoce delle loro esigenze. Questo mi hanno chiesto di fare i quasi 9000 cittadini che mi hanno votato, questo sono chiamato a fare per il bene del mio popolo».

I trevigiani

Tosi dovrà dunque fare a meno del vicentino. Invece pare che il leader forzista possa continuare a "corteggiare" i trevigiani Federico Caner e Silvia Rizzotto. All'assessore regionale sarebbe stato proposto addirittura il secondo posto in squadra nella circoscrizione Nordest alle Europee, dove capolista potrebbe essere lo stesso Tosi. All'offerta non sarebbe ancora stata data alcuna risposta. La riflessione sarebbe tuttora in corso anche da parte di Silvia Rizzotto, altro obiettivo di Fi, sigla da cui peraltro la consigliera regionale proveniva prima di passare alla Lega. Ma il partito di Stefani e Salvini come risponde a queste manovre di mercato? Al momento con i preparativi per l'avvio della Scuola che sarà coordinata da Tiziano Bembo, perché l'idea è di non replicare lo schema degli innesti da altri partiti come sta appunto facendo Forza Italia, oltretutto irritando qualche azzurro della prima ora che vede i nuovi ingressi come corpi estranei. In quest'ottica, i corsi di formazione politica dovranno servire piuttosto ad attirare nuove leve, giovani che si avvicinano per la prima volta alle istituzioni.

L'agonismo

Resta da capire come verrà gestito l'agonismo interno alla coalizione di centrodestra, che proprio ieri a livello nazionale si è riunita «per individuare i migliori candidati e dare mandato ai coordinamenti territoriali di definire programmi, candidature e coalizioni che valutino anche la presenza di liste civiche rappresentative di istanze territoriali specifiche», hanno annunciato Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Udc e Noi Moderati. «La coalizione vince quando si presenta unita e coesa», ha avvertito il veterano centrista Antonio De Poli. 

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