In Veneto un cittadino su dieci
è di origine straniera

Sabato 30 Gennaio 2016 di Umberto Sarcinelli
Un laboratorio cinese
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MESTRE - Il Veneto attira meno stranieri degli anni scorsi, passando dal secondo al quarto posto nelle Regioni "preferite", ma un abitante del Veneto su 10 ha un passaporto non italiano e il 22 per cento delle nascite (con punte del 25%) viene dagli immigrati che normalmente hanno un numero di figli doppio delle famiglie venete. Questo, però, non significa un aumento della popolazione, anzi, la progressiva assimilazione degli immigrati porta a far coincidere i comportamenti demografici delle due componenti verso un declino della popolazione complessiva. Il flash balza all’evidenza leggendo i dati del rapporto sull’immigrazione pubblicati dalla Regione Veneto.
GLI STRANIERI in Veneto sono 511.558, pari al 10,4 per cento dei 4,9 milioni abitanti della regione. Ma rappresentano il 15% degli adolescenti, il 13,6% della popolazione scolastica e il 12% dei disoccupati. Il 52,4 per cento delle presenze straniere sono donne, il 57% sono di provenienza europea. Due su tre (66%) sono in Italia con permessi di lungo periodo. La maggior parte degli stranieri si concentra a Verona che con quasi 110 mila, pari all’11,9% è la dodicesima provincia in Italia per popolazione immigrata. Seguono Treviso con 101.545 residenti stranieri (l’11,4%), Padova con quasi 97 mila e Vicenza con poco più di 90 mila. Vicenza e Treviso registrano un calo di presenze straniere, rispettivamente -3.400 e -2.600. In aumento invece Venezia, con un più 1800 residenti con passaporto estero, seguita da Padova con più 1300 residenti. In ogni caso, oggi Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna hanno più presenze straniere rispetto al Veneto, che solo due anni fa era invece al secondo posto.
NUOVI ITALIANI A garantire la tenuta della popolazione in Veneto sono gli italiani, aumentati di 3800 unità nell’ultimo anno grazie anche alla naturalizzazione degli stranieri: lo scorso anno in 20 mila hanno acquisito la cittadinanza italiana, di cui 11 mila nelle due province di storica immigrazione, Treviso e Vicenza.
LAVORO Nel 2015 hanno perso il lavoro tra i 7 e i 13 mila veneti, mentre gli stranieri hanno registrato un’espansione compresa tra le 1.200 e le 3 mila unità. A perdere il posto di lavoro sono stati prevalentemente i lavoratori stranieri nelle industrie, concentrati soprattutto a Treviso e Belluno. L’occupazione straniera cresce invece in agricoltura e nei servizi, prevalgono contratti a termine e part-time. 
SANITA’ Gli stranieri registrano una bassa mortalità, il 30 per cento di neoplasie in meno, ma tassi di diabete superiori a quelli degli italiani. Gli immigrati in Veneto tendono a non farsi ricoverare in ospedale, ma si rivolgono ai servizi di Pronto soccorso con maggior frequenza degli italiani.
CINESI Un dato significativo che emerge dal rapporto è la presenza dei cinesi che fa del Veneto la seconda regione dopo la Toscana. Sono 32.500 concentrati soprattutto a Treviso (8.255) e Padova (7.264)con il più alto tasso di crescita tra quelle straniere. Rappresentano l’1% degli occupati in Veneto e il 3% delle imprese, soprattutto nel settore della moda. L’80% degli occupati cinesi lavora per datori di lavoro cinesi.
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Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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