Bonus alimentare, clamorose verifiche della Gdf: il 99% dei controllati l'ha percepito con dichiarazioni truffa

Dopo un esame generale sono emerse 103 posizioni a rischio: di queste, 102 erano di furbetti che nelle domande hanno nascosto entrate e patrimoni

Venerdì 4 Febbraio 2022
Gdf a Trento
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TRENTO - In ogni settore impazzano i "furbetti" che cercano di rastrellare benefici a carico delle risorse di tutti. In Trentino la Guardia di Finanza ha svolto controlli e verifiche con servizi a tutela della tutela della spesa pubblica, della legalità socio-economica e a difesa degli interessi della collettività scandagliando le prestazioni sociali agevolate di cui si possono impadronire dei truffatori. In particolare  la Tenenza di Riva del Garda, dopo aver effettuato un esame e un'analisi di rischio relativa alla misura di sostegno “Bonus alimentare 2020”, ha avviato n. 103 attività ispettive nei confronti delle posizioni censite considerate “a rischio”.

Il lavoro dei finanzieri rivani ha permesso di vagliare complessivamente oltre 2.000 posizioni tra coloro che hanno richiesto il “bonus alimentare” - importante misura di sostegno dedicata alle famiglie in difficoltà economica – e di individuare 103 posizioni con “alert di rischio elevato”. E così l’approfondimento delle domande presentate per ottenere il bonus alimentare ha permesso di scoprire numeri davvero clamorosi, ovvero ben 102 posizioni irregolari – pari al 99% dei controlli eseguiti – e contestare “contributi indebitamente percepiti” per 53 mila euro, oltre alle sanzioni amministrative, che vanno da uno a tre volte gli importi illecitamente incassati.

Le irregolarità riscontrate con maggiore frequenza sono state l’omessa indicazione dei reali redditi percepiti, la detenzione di disponibilità finanziarie sui conti correnti superiori rispetto ai limiti previsti e la “moltiplicazione” delle domande di accesso (presentate da più componenti del medesimo nucleo familiare) in modo da ottenere la percezione di somme non spettanti. Al termine delle indagini, ben 102 soggetti sono stati segnalati alla Provincia autonoma di Trento, ente erogatore, per il recupero delle somme indebitamente percepite.

L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle trentine ha tutelato le importanti misure di sostegno economiche messe in campo dallo Stato e dagli enti locali nel periodo di emergenza, in modo da favorire l'ottenimento dei benefici da coloro che realmente ne abbiano il diritto e la necessità.

Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 13:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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