L'export salva Veneto e Friuli:
le vendite tornano a crescere

Giovedì 9 Ottobre 2014 di Maurizio Crema
L'export salva Veneto e Friuli: le vendite tornano a crescere
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VENEZIA - Il Nordest tiene grazie all’export di distretto. Il servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo ha fotografato la situazione al secondo trimestre dell’anno.

I distretti veneti hanno registrato un aumento dell’export del 5,5% (solo l’Emilia Romagna ha fatto meglio) con vendite per 4,9 miliardi, in crescita di 257 milioni sul giugno del 2013. Ora sono sedici le aree in crescita sui mercati esteri. Bene anche il Friuli-Venezia Giulia, che ha continuato a crescere a ritmi superiori alla media italiana (+ 4,8% contro il + 3,1%) con un giro d’affari salito a 1,26 miliardi (+ 57 milioni sul secondo trimestre 2013). In flessione il Trentino-Alto Adige (- 1,5%).

In Veneto sette distretti sono negativi, cinque fanno riferimento al sistema casa. Spicca per intensità e dimensioni della crescita l’occhialeria di Belluno che nel secondo trimestre dell’anno ha toccato il suo nuovo massimo storico, a quota 689,4 milioni (+ 72,5 milioni). In Italia solo il distretto della pelletteria e delle calzature di Firenze ha fatto meglio. Molto brillante l’andamento del distretto delle carni di Verona, in forte progresso in Germania. Bene anche le materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova, la concia di Arzignano, le calzature del Veronese e gli elettrodomestici di Treviso. Progresso d’export vicino al 6% per il mobile di Treviso, il tessile e l’abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, la meccanica strumentale di Vicenza e la calzatura sportiva di Montebelluna. Pur rallentando ha chiuso il trimestre in crescita il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+3%). Le calzature della Riviera del Brenta, dopo la battuta d’arresto subita nei primissimi mesi dell’anno, sono tornate a crescere mettendo a segno un progresso tendenziale del 10%. Torna a migliorare l’oreficeria di Vicenza (+1,3% grazie agli Emirati Arabi, Cina e Usa). Pesa però la crisi russa-ucraina e gli arretramenti subiti in Iran. Bene Cina, Regno Unito e negli Stati Uniti. Sono inoltre ripartiti Germania e Francia.

Friuli-Venezia Giulia: ancora una volta è stata trainante la componentistica e termoelettromeccanica friulana (+5,1%). Buon ritmo di crescita anche per il mobile di Pordenone (+10,2%) e i vini del Friuli (+9%). Dopo la battuta d’arresto nel primo trimestre, territorio positivo per gli elettrodomestici di Pordenone (+2,6%), coltelli e forbici di Maniago (+2,8%). Ha, invece, chiuso il secondo trimestre in calo il prosciutto di San Daniele che comunque, grazie a una buona apertura d’anno, ha mantenuto sostanzialmente stabili le sue esportazioni nei primi sei mesi del 2014. Male sedie e tavoli di Manzano. I mercati più promettenti: Panama, Venezuela, Egitto, Myanmar, Iraq, Algeria, Bangladesh, Uzbekistan. In tutti questi mercati ha conosciuto uno sviluppo notevole la componentistica friulana che è riuscita così a superare i cali subiti in altri mercati (Malaysia, Arabia Saudita, Russia, Usa).

La crisi però morde ancora: nei primi otto mesi del 2014 accelerazione evidente delle ore autorizzate della cassa integrazione guadagni straordinaria. Male in particolare le sedie e tavoli di Manzano, il mobile del Livenza e Piave, la componentistica e termoelettromeccanica friulana e gli elettrodomestici dell’Inox Valley.
Ultimo aggiornamento: 11:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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