Al lavoro in bici? No da 3 dipendenti della Regione su 4

Lunedì 8 Gennaio 2024
Al lavoro in bici? No da 3 dipendenti della Regione su 4

VENEZIA - Usare la bicicletta per andare al lavoro in Regione del Veneto? No, grazie. E se l'azienda mettesse tante belle rastrelliere per le biciclette? Il 75,2% - cioè tre su quattro - ha detto no. Dopodiché i questionari hanno sempre una doppia lettura e infatti alla domanda "la presenza di rastrelliere per bici, presso la tua sede di lavoro, sarebbe uno stimolo all'utilizzo della bicicletta per raggiungere il posto di lavoro?", il Mobility Manager Aziendale della Regione del Veneto non ha sottolineato la risposta preponderante, ma quella minoritaria. Ossia: "Il 24,8% degli intervistati utilizzerebbe la bici se la sede di lavoro disponesse di rastrelliere adatte allo scopo".
È un decreto curioso (616 del 28 dicembre 2023) quello pubblicato nell'ultimo numero del Bollettino ufficiale della Regione del Veneto: si tratta del "Piano degli spostamenti casa-lavoro", redatto dal mobility manager aziendale Gianni Rossi.

Un piano che dovrebbe fornire "elementi per spostare' una parte di utenti che utilizzano l'automobile per gli spostamenti casa-lavoro verso i mezzi pubblici, nonché puntare a fornire strumentazioni acquistate dall'ente (rastrelliere, locali dove cambiarsi d'abito, ecc.), anche con risorse economiche "premiali" di natura pubblica, volte anch'esse a favorire comunque altre modalità di trasporto eco-sostenibile". Solo che i dipendenti regionali non ne vogliono sapere.


QUESTIONARIO
Su circa 3mila lavoratori, in 1.256 hanno risposto al questionario del mobility manager (un successone: l'anno scorso i "rispondenti" erano stati 785). Posto che la stragrande maggioranza dei dipendenti regionali lavora in centro storico a Venezia, dal questionario emerge che: il 41,3% percorre fino a 20 chilometri per raggiungere la sede di lavoro; il 45% utilizza in parte il mezzo privato e in parte il mezzo pubblico; per il 54,6% degli intervistati il mezzo prevalente per raggiungere il luogo di lavoro è l'automobile; tra chi usa il trasporto pubblico, il treno è il mezzo prevalente (52,1%). Perché un lavoratore della Regione del Veneto dovrebbe lasciare in garage l'auto privata e utilizzare i mezzi pubblici o altre forme di mobilità come il car sharing? In Regione del Veneto c'è un 20% di lavoratori che dice no a priori, in nessun caso rinuncerebbe all'auto; il 18,2% dice che rinuncerebbe se la Regione pagasse parte del costo e il 19,3% lo farebbe se il trasporto pubblico locale fosse "più affidabile". E i veicoli elettrici? Neanche se la Regione mettesse a disposizione colonnine per la ricarica.
Dal nuovo piano degli spostamenti casa-lavoro della Regione del Veneto emerge per incentivare ad esempio l'uso della bicicletta bisognerebbe prevedere un riconoscimento economico. Ma risulterebbe difficile, senza invadere il campo della privacy, accertare quante volte davvero il lavoratore utilizza le due ruote, scorporando dal tragitto casa-lavoro gli spostamenti privati. Senza contare il costo dei macchinari per registrate i tragitti. Morale: si vedrà. 

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 12:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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